Untitled - only fantasy

sfogo potente, gridò il suo nome.
«Mi stai uccidendo» ansimò.
Tristan non si era mai sentito così selvaggio, così ardente. «Ho
bisogno di te, Julia» confessò.
«Sì, sì.»
«Sei così piccola. Ti senti pronta?»
«Sì. Fallo, Tristan. Subito.»
Lui si abbassò, contenendo a fatica la disperata impazienza che lo
invadeva e sistemò le ginocchia di lei tra le cosce. Poi si sollevò con
un ruggito e la penetrò di slancio, infrangendo la barriera della sua
innocenza.
Julia si irrigidì un attimo, poi si fuse contro di lui, che rimase
immobile a lungo, concedendo al suo corpo il tempo di accettare
quell'invasione.
Per un momento percepì non solo il suo corpo, ma anche le sue
emozioni, si spinse fino alla sua anima e sentì il suo avido bisogno.
Erano un unico essere, due metà che costituivano un insieme.
«Come ti senti? Ti ho fatto male?» chiese ansioso.
«Mi sento com'è giusto: una parte di te.»
Tristan strinse le labbra per la tensione di trattenersi. «Puoi
prendere di più?»
«Sì. Tutto quello che hai da darmi.»
Si spinse un po' più in profondità, quindi affondò completamente.
Julia trasalì.
Ecco, quella era la perfezione, pensò Tristan.
Cominciò a muoversi come aveva fatto con le dita e il ritmo presto
accelerò, diventando sempre più veloce. La prese con un impeto
rude, quasi brutale, martellandola come aveva sognato di fare per
tante notti. Non riusciva a controllare la propria reazione: la
desiderava troppo. Julia lo consumava. Quando lei ruotò i fianchi,
accogliendolo in un angolo diverso, dalla gola gli sfuggì un gemito
rauco.