Untitled - only fantasy

«Oh-oh» mormorò Julia toccandosi il collo. «Grazie» aggiunse con
aria sussiegosa. «Ne sono molto fiera.»
Il sorriso di Faith ora andava da un orecchio all'altro. «Sei
splendente» osservò con una scintilla maliziosa negli occhi turchesi.
«Allora, cosa avete fatto? A parte rinnovare la casa.»
«Quello che pensi» rispose Tristan.
Julia lanciò un'occhiataccia al suo petto nudo e abbronzato. Tutti
quei muscoli e quella splendida pelle erano riservati solo ai suoi
occhi. La presenza di quattro graffi sotto ogni capezzolo e un
succhiotto accanto all'ombelico non migliorava certo la situazione.
«Non hai freddo così a torso nudo?»
«No.» Lui si stirò languido, portando le braccia sopra la testa. «Anzi,
all'improvviso ho caldo.»
Anch'io, avrebbe voluto aggiungere lei.
«Il Signore mi salvi da due adulti arrapati» borbottò Faith con una
nota di tristezza nella voce.
Julia aveva difficoltà a distogliere l'attenzione dall'amante. Era
proprio un caso grave. Si girò verso la sorella con rimpianto e un
notevole sforzo. «Non ti ho chiesto perché sei venuta.»
Faith sistemò lunghe ciocche scure dietro le orecchie. «Volevo
sapere com'era andato a finire l'appuntamento, ma direi che non c'è
bisogno di molte spiegazioni.»
Ehi, a proposito! «Hai finito il lavoro in laboratorio?»
«Ma certo.» Si studiò le pellicine e si esibì in uno sbadiglio. «Poche
ore fa. Sono stata alzata tutta la notte.»
«Se proprio vuoi rimanere, il minimo che puoi fare è preparare
qualcosa da mangiare» intervenne Tristan con un sospiro.
«Non se ne parla proprio.»
«Cucino io.» Julia riempì tre tazze di caffè bollente, ne passò una
alla sorella, una a Tristan e tenne l'ultima per sé. Chiuse gli occhi,
prese un sorso, trovò la temperatura perfetta e bevve il resto. «È ora
di pranzo, lo so, ma ho voglia di colazione.»
«Ottima idea» commentarono all'unisono Faith e Tristan.