Untitled - only fantasy

posto» rispose secca.
Ossa rotte? Tristan le passò le mani su e giù per il corpo morbido e
femminile. Le spalle erano esili, i fianchi voluttuosi e il seno sodo e
generoso. I capezzoli erano rosa, scuri o una via di mezzo?
Premevano turgidi contro la blusa e lui ne accarezzò uno con la
punta di un dito, facendola trasalire, ma non protestare.
Incoraggiato, passò all'altro. «Le tue ossa non sembrano rotte»
sussurrò, accarezzandole l'orecchio con il respiro caldo.
«Scherzavo» rispose lei con un filo di voce.
«Dunque stai bene?»
Julia annuì e riprese a mordicchiarsi il labbro inferiore. «Sì.
Promesso.»
Ecco che si tormentava di nuovo la bocca. Fedele alla parola data,
si chinò fino a quando le loro labbra furono vicinissime. «Mi fa
piacere, visto che ora intendo assaggiarti.»
Julia non si tirò indietro e non cercò di respingerlo, però lo guardò
come se avesse parlato una lingua straniera. Poi sgranò gli occhi
verdi. «Ecco, io... non sono sicura...»
«Niente prediche. Non adesso.» Le affondò le dita nei capelli,
attirandola più vicina e facendola sussultare. «Guardami, Julia» le
ordinò, notando che aveva abbassato le palpebre.
Lei obbedì lentamente. Tristan sapeva che cosa gli avrebbe letto
negli occhi: un bisogno avido e primordiale. La desiderava, voleva
dimenticare ciò che lo circondava, chi e cos'era, perdersi anche solo
per un momento e trovare nuova forza nell'abbraccio familiare di
una donna.
«La mia lingua brucia dalla voglia di assaporarti, le mie mani
formicolano dal bisogno di toccarti e il mio membro brama di
affondare nel tuo centro ardente. Lascia che ti possieda.»
Gli occhi verdi si accesero di passione e le palpebre si succhiusero,
era l'immagine stessa del desiderio. Una forza invisibile sembrava
attirarla sempre più vicina, fino a quando il corpo duro di Tristan
circondò la sua morbidezza.
Lui si sentì avvolgere dal profumo erotico, che lo faceva pensare al