Untitled - only fantasy

del genere?» indagò.
«Non capisco.»
«Il fatto è che sembri troppo giovane per essere così vecchio.»
L'amarezza gli indurì i lineamenti. «Una volta che l'incantesimo è
stato lanciato, ho smesso di invecchiare. Tutto grazie alla
maledizione di una sacerdotessa dai capelli neri, Zirra.»
Sacerdotessa? Incantesimo? «Ti ha maledetto? Perché?»
«Perché una donna maledice un uomo?»
Perché lui l'ha respinta, era la risposta tacita ma ovvia.
«Prima hai menzionato l'Arcadia» riprese Julia. «È da là che vieni?»
«No. Vengo da Imperia.»
Julia non conosceva nessuno di quei nomi. Sentì contrarsi lo
stomaco, mentre i suoi pensieri prendevano una direzione che non
le piaceva affatto. «Questi luoghi sono... ehm... sulla Terra?»
Tristan strinse le labbra fino a ridurle a una linea tesa e sottile.
«No.»
Il pensiero della vita su un altro pianeta era un po' azzardato, ma
in fondo il suo personale schiavo del piacere era seduto davanti a lei.
A quel punto non era troppo difficile credere ai viaggi interplanetari.
«Se vieni da...» Per poter continuare dovette scacciare l'inquietudine
che l'aveva invasa. «... da un altro pianeta, com'è possibile che parli
così bene la mia lingua?»
«Un altro incantesimo, questa volta lanciato da un membro in
esilio della società gilliradiana. Quando arrivo in una nuova terra,
parlo subito la sua lingua.»
«Oh, ma certo, è tutta una magia. Come mai non ci avevo pensato
prima?»
La sua calda risata la investì come una carezza. «Hai detto un'altra
bugia, piccolo drago.» Senza smettere di ridacchiare, si guardò
intorno nella cucina. «Che tipo di casa è questa?»
«Cosa vuoi dire?»
«È così... piccola.»