Untitled - only fantasy

Sto per fare l'amore.
Julia si abbandonò a un sorriso sognante, mentre lei e Tristan si
tenevano per mano sul sedile posteriore del taxi. Il palmo caldo e i
calli ruvidi creavano un contrasto delizioso, che lei voleva sentire su
tutto il corpo. Aveva appena passato la serata con quell'uomo
stupendo e sensuale – che tra l'altro la trovava davvero desiderabile
– e ora l'appuntamento sarebbe finito nel migliore dei modi.
Immaginare le sue mani che le scorrevano sui polpacci, le cosce e
lo stomaco, e la bocca che le succhiava i capezzoli faceva sì che
dentro di lei sbocciasse qualcosa di potente e femminile.
Il taxi si fermò e loro due scesero. Dopo aver pagato, si trovarono
circondati dai fumi del tubo di scappamento e da schizzi di ghiaia.
Julia si riparò con una mano, tentò di soffocare un attacco di tosse
e cercò con lo sguardo Tristan, che sollevò le labbra in un sorriso
lento e deliberato e la prese di nuovo per mano, provocandole un
fremito delizioso lungo il braccio.
«Sei pronta a cominciare?» le chiese.
«Oh, sì» mormorò sentendo cedere le ginocchia.
«Allora vieni.» La trascinò verso casa.
Stavano per salire i gradini che portavano al portico quando il
cemento sotto i piedi di Julia si spostò e il mondo vorticò fuori
controllo. Tristan cercò di prenderla tra le braccia, ma mentre
piroettavano cominciarono a cadere lontani l'uno dall'altra.
Atterriti, tentarono di ritrovarsi e si incontrarono a metà strada.
Julia lo tenne stretto, timorosa di perderlo, e lui ricambiò con tale
forza da mozzarle quasi il respiro.
«Cosa sta succedendo?» urlò. Anche se lui rispose, non lo sentì.
Risuonarono rumori striduli come unghie che graffiavano una
superficie ruvida e Julia si sentì risucchiata nel vuoto. Le stelle
brillavano, così vicine che sarebbe bastato allungare la mano per
afferrarne una, e lampi di colore le colmarono la visuale. Raggi rosa,
viola, verdi e blu presero a vorticare in un velocissimo caleidoscopio.