Untitled - only fantasy

Riportò quindi l'attenzione sull'uomo robusto con la cassetta rossa
e si maledisse per aver messo in pericolo Julia. Non avrebbe dovuto
abbassare la guardia, ma quella donna era troppo affascinante per
resisterle. Quando aveva messo in bocca il cioccolatino, la sua
espressione rapita era stata la stessa che esibiva durante un orgasmo.
Da quel momento in poi era riuscito a pensare solo a fare sesso con
lei.
«Cosa vuole?» chiese all'uomo.
Prima che lui potesse rispondere, Julia si fece avanti. «Salve»
cominciò, poi si fermò. «Sono... ehm, sono Julia, la proprietaria del
negozio.» Tirò un respiro profondo e fece uno sforzo visibile per
ricomporsi. «Posso aiutarla?»
Tristan avrebbe voluto afferrarla e spingerla al sicuro dietro di sé,
ma lei lo aggirò.
«Sono qui per aggiustare le tubature» spiegò l'uomo.
La voce era stranamente familiare, ma erano gli occhi a colpirla: di
un azzurro intenso e limpido come frammenti di ghiaccio. Eppure
non l'aveva mai visto in vita sua; se lo sarebbe ricordato, altrimenti.
Era quasi troppo bello per essere reale, come se avesse addosso una
maschera dai dettagli squisiti.
«Mi stava aspettando, credo» aggiunse.
«Oh, sì!» Gli rivolse un sorriso caloroso. «Lei è Morgan Schetfield,
giusto?»
L'uomo esitò un attimo, poi annuì. «Sì, sono Morgan Schetfield.»
Tristan mantenne la posizione da guerriero. «Voglio vedere una
prova della sua identità» dichiarò. Poi prese Julia per le spalle e la
costrinse a spostarsi al suo fianco.
Lei lo guardò accigliata. «Non è necessario.»
«Sì, invece.» Lanciò uno sguardo pungente all'uomo.
«Ma certo. Non c'è problema» borbottò Morgan. Poi estrasse una
tessera.
Tristan la prese, la esaminò da ogni angolatura e gliela porse.
«Si chiama Morgan Schetfield ed è nato il 2 dicembre 1975. La carta