Untitled - only fantasy

«Noi...»
«Uh, uh, Julia.» Tristan si chinò in avanti. Il viso era in ombra, a
parte gli occhi illuminati dalla lampada. «Sono io l'insegnante,
dunque tocca a me decidere» ribadì per l'ennesima volta.
Lei gli indirizzò un ironico saluto militare. «Sissignore.»
«Voglio vederti camminare.» Le ordinò, lo sguardo torvo.
«È così che vuoi insegnarmi a flirtare? Guardandomi camminare?»
Era delusa.
«Sì. Ci sono molti modi di attirare un uomo, e una camminata
seducente è uno di questi.»
«Ah.» In effetti non aveva tutti i torti. «Va bene.» Julia si avvicinò a
lui concentrandosi su ogni passo, poi si girò e tornò indietro. Alla
fine lo vide seduto sul bordo della scrivania con aria scontenta.
«Non so se stavi camminando o marciando al ritmo di un tamburo
da guerra. Prova ancora e vai più piano, facendo ondeggiare i
fianchi.»
«Va bene.» Julia obbedì, ancheggiando in modo esagerato, ma a un
certo punto inciampò e cadde sul pavimento a faccia in giù.
Le sue caviglie non sarebbero sopravvissute all'impatto e nemmeno
il suo orgoglio.
Tristan sospirò. «Forse è meglio lavorare in seguito sulla tua
camminata.»
Julia si rialzò mortificata e maledisse le caviglie doloranti. «Forse
non riuscirò più a camminare.»
«Non preoccuparti: con qualche altra lezione, muoverai i fianchi
lanciando un richiamo a cui nessun uomo sarà capace di resistere.»
«Davvero?»
«Davvero.» Tristan nascose il divertimento tappandosi la bocca con
la mano: a parte il ruzzolone, camminava come una seduttrice nata.
Lui però era deciso a prolungare quella lezione per giorni, settimane
e, se necessario, mesi, in modo che lei non si rendesse conto del
proprio fascino femminile. «Per il momento lasceremo che le tue
ginocchia abbiano il tempo di guarire.»