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Untitled - only fantasy

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contrario?»<br />

Lui si chiuse in un silenzio ostinato e rabbioso.<br />

«Dillo» lo incalzò. «Dimmi che sei felice di essere dominato da me.»<br />

«Sono felice» mentì lui. La maledizione gli imponeva di compiacerla<br />

e quell'ammissione l'avrebbe di certo soddisfatta, sebbene lui cercasse<br />

disperatamente di trattenerla. Zirra non meritava una dichiarazione<br />

del genere, sincera o no. Meritava solo parole di odio.<br />

«Che bravo piccolo schiavo sei» lo lodò. Gli passò le unghie sul<br />

petto: non era un gesto da amante, ma da padrona rivolta a<br />

qualcuno indegno della sua tenerezza. «E ora dimmi quanto mi ami.»<br />

«Ti amo» ringhiò. Ti detesto, aggiunse dentro di sé.<br />

«Bugiardo» lo accusò lei, scoprendo i denti in un cipiglio feroce.<br />

«Sei un bugiardo. Se dicessi la verità l'incantesimo si spezzerebbe.<br />

Come osi mentire alla tua padrona? Verrai punito, non dubitarne.»<br />

Lo cavalcò con ardore e quando venne gettò indietro la testa e<br />

lanciò un urlo colmo di rabbia e piacere, vittoria ed esultanza.<br />

Tristan non voleva venire e cercò di lottare per impedirlo, ma alla<br />

fine il corpo lo tradì.<br />

I fremiti convulsi di Zirra cessarono poco dopo i suoi e lei lo<br />

squadrò torva. «Ti ho sempre dato solo amore, eppure tu non fai<br />

che gettarmelo in faccia.» Si rialzò e si infilò la veste. Quando si girò<br />

a fissarlo con aria truce i capelli le ricaddero sulle spalle.<br />

«Cosa fai ancora a letto, schiavo? Inchinati davanti a me. Mi devi i<br />

tuoi ringraziamenti per il piacere che ti ho appena concesso.»<br />

Tristan si mosse in modo automatico e si ritrovò di fronte a lei e<br />

poi, di colpo, incatenato a un muro. Era un luogo familiare; era già<br />

stato là, pensò confuso. Una processione di donne sfilò davanti a lui:<br />

ognuna di loro poteva toccarlo, assaporarlo e fargli qualsiasi cosa<br />

desiderasse. La fila gli parve infinita. Dovette sopportare pizzicotti,<br />

schiaffi e strattoni, tanto che alla fine la sua pelle era tutta un livido,<br />

ridotta peggio che su un campo di battaglia.<br />

«Sono la tua padrona, la tua vera amante» dichiarò Zirra quando<br />

l'ultima donna fu uscita. «Non mi guarderai più in tralice?»<br />

«Solo se mi ordinerai di non farlo» ringhiò lui.

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