Untitled - only fantasy

Una luce tenera negli occhi, Julia gli accarezzò una guancia. «Ci
siamo aiutati a vicenda, Tristan.»
«Sì, ma non credo che tu capisca quello che mi hai dato: un pezzo
della mia anima. Il mio orgoglio. Il mio onore.»
«E tu mi hai donato sicurezza e avventura. Hai messo sottosopra la
mia vita noiosa e ci hai aggiunto la vitalità.»
«Però non possiamo pensare al matrimonio e ai figli» le ricordò.
«No.» Una nota di tristezza. «Avere te comunque è più che
sufficiente.»
Quelle parole gli penetrarono diritte nell'anima. Tristan catturò le
sue labbra in un dolce bacio. «Una volta, da ragazzino, sognavo
queste cose: una moglie che mi teneva tra le braccia la notte, mentre
diventava sempre più grossa aspettando nostro figlio. Un maschio
che avrebbe imparato da me le arti della guerra e una femmina
sempre pronta a sorridermi, che mi permetteva di scacciare il dolore
con i baci.»
«Anch'io volevo le stesse cose» confessò lei. «Una famiglia, un posto
a cui appartenere.»
«Vorrei tanto dartele, piccolo drago.»
Lei chiuse gli occhi davanti alla gioia e al dolore di
quell'ammissione. Quelle emozioni combinate la ferivano più di un
coltello tagliente e nello stesso tempo attenuavano il bruciore. «E io
vorrei darle a te» mormorò.
«Siamo proprio una bella coppia...» fu il triste commento.
Meglio cambiare argomento, decise Julia, prima di scoppiare a
piangere. «Parlami delle donne del tuo pianeta. Come sono?»
Lui si strofinò contro il suo collo. «E se mi rifiutassi di rispondere?»
«Ti darei un colpo di karatè che non dimenticheresti mai» lo
minacciò.
«Allora te lo dirò...» Si tirò indietro e Julia gemette per la
delusione. «... dopo che mi avrai dato una dimostrazione di questo
karatè. Ormai sono curioso.»
«Va bene.» Saltò giù dal letto e si chinò a prendere i vestiti, ma lui