Untitled - only fantasy

seguito da altri tre ragazzi. Tutti erano piegati in due dal ridere.
«Brian, sei meraviglioso» aveva tubato uno di loro, imitando il
tono rapito di Julia. «Stavo per vomitare.»
Brian si era tirato indietro di scatto, distogliendo lo sguardo da lei
con aria colpevole. «Dovevo farla tacere, no?» aveva borbottato a
mo' di giustificazione. «Perché diavolo ci avete messo tanto? Un altro
secondo e avrei dovuto adottare misure disperate.»
Mentre i ragazzi continuavano a sbellicarsi dalle risate e a
schernirla, lei aveva chiamato a raccolta tutto l'orgoglio e se ne era
andata a testa alta. Mentre tornava a casa, però, la diga che
conteneva le emozioni si era rotta, lasciandola in preda a un'ondata
travolgente di umiliazione e dolore. Era caduta in ginocchio e aveva
singhiozzato fino a non avere più lacrime.
Quella notte aveva distrutto tutta la sua sicurezza, che era già
poca. Se prima era timida, in seguito era diventata un'idiota
impacciata, che in presenza di un uomo non riusciva a spiccicare una
sola parola.
E lo era ancora.
Come poteva qualcuno innamorarsi di una donna scialba, goffa e
nervosa?
Non poteva.
Eppure...
Forse ora le cose potevano cambiare.
Julia raddrizzò le spalle e fissò il soffitto, invasa da una nuova
speranza. Ma certo! Tristan l'avrebbe aiutata. Possedeva una grande
esperienza nei rapporti con l'altro sesso e lei poteva approfittarne:
non nel modo che voleva lui, passando le ore a letto, a incendiare le
lenzuola, ma in un modo migliore. O almeno più produttivo.
Poteva insegnarle ad attrarre un uomo. Ad attrarre Peter.
Non desiderava il vicino con la stessa intensità che provava per
Tristan, ma aveva bisogno di lui. Peter le assomigliava, era riservato
e solo, scialbo e inesperto. Con lui sarebbe andata sul sicuro.
Restava soltanto un dubbio: Tristan sarebbe stato disposto ad
aiutarla? Julia non voleva costringerlo, trattandolo come uno