Untitled - only fantasy

Tristan la rovesciò sulla schiena, schiacciandola contro le morbide
lenzuola di seta. Le spalle erano tese, i lineamenti contratti. «Sai che
non posso amarti.»
«Non ci credo. Tu mi ami, anche se non vuoi ammetterlo.»
«No. Non capisci? Se lo ammetto ti perderò. È questo che vuoi?»
Come poteva pensarlo? «No!» proruppe. Poi si rese conto che
avrebbe dovuto mentire, avrebbe dovuto dirgli che si era stancata di
lui. Qualsiasi cosa, pur di indurlo ad andarsene. «Ho bisogno di
quelle parole, Tristan.»
Un tormento profondo gli incupì lo sguardo. «Dimmi ancora che
mi ami, Julia» mugolò con voce rotta.
«Ti amo. Ti amo tantissimo. Non dubitarne mai. E ora dimmi che
cosa provi tu.»
Si aspettava che ricambiasse la sua dichiarazione, ma Tristan si
limitò a insinuare la mano tra i loro corpi e a premere nel suo punto
più intimo ed eccitato, facendola sussultare per il piacere e il dolore
squisito.
«Mi ami, eppure sei disposta a perdermi?»
Lei scacciò il dolore e non tentò nemmeno di negare ciò che
sapevano entrambi. «Sì» confermò.
Lui studiò il suo viso. «Allora forse devo convincerti del contrario,
piccolo drago.» La sua voce roca e profonda le accarezzava la pelle.
«Che cosa... che cosa vuoi fare?»
Tristan si mosse con un impeto travolgente, mentre le dita
continuavano a stuzzicarla e lei lo chiamava con voce rotta, il
respiro sempre più ansimante. «È giusto così: il tuo corpo ha bisogno
del mio. Ne avrà sempre bisogno. Senti come ti stringi intorno a me?
Senti come il tuo corpo mi invoca?»
«Sì...»
«Dimmi che mi vuoi per il resto dei tuoi giorni. Sai che cosa ti sta
dicendo il tuo corpo. Adesso ascolta il cuore» la incalzò.
Julia si dimenò e strinse le lenzuola sotto di sé. «Mi ami, Tristan?»
Lui esitò. Un dolore così intenso da essere quasi fisico gli incupì lo