Untitled - only fantasy

«Mi piace qualsiasi cosa tu prepari.» L'asciugamano si aprì mentre si
sedeva.
Distogli lo sguardo, Julia. Maledizione, distoglilo. Alla fine ci riuscì.
«Non dovresti vestirti prima di mangiare?» Mentre aspettava la sua
risposta, le dita nervose fecero a pezzi il tovagliolo di carta e il piede
prese a battere sul pavimento. Doveva assolutamente scacciare
l'impulso di cingergli la vita con le gambe.
«No» rispose lui senza guardarla. «Quando uno sta a casa sua
questa è la tenuta adeguata, vero?»
«Immagino di sì» borbottò poco convinta. Come faceva a
concentrarsi sulla cena, quando lo immaginava disteso sul tavolo, un
virile buffet che solo lei poteva gustare? Non ci sarebbe mai riuscita,
concluse.
Non aveva più fame di cibo, ma... Si concesse un'altra sbirciatina e
si sentì andare a fuoco.
Tristan invece non sembrava avere problemi di concentrazione.
Fischiettando spensierato, si riempì il piatto di lasagne e poi di
insalata e grissini. Appariva così rilassato da farle sospettare che
potesse addormentarsi da un momento all'altro.
Lo sguardo di Julia si soffermò per tutto il pasto sui capezzoli scuri
turgidi per l'aria fresca. Avrebbe voluto che l'asciugamano
scomparisse, così da potergli passare le mani sull'addome... e su
qualsiasi altra cosa avesse incontrato lungo il percorso. Immaginava
perfino le dita di Tristan sul proprio corpo, magari mentre le
slacciavano e sfilavano i jeans e poi si insinuavano sotto le
mutandine.
Sarebbe stato delizioso sentire su di sé tanta forza e tanto calore.
Il ginocchio di Tristan sfiorò il suo.
Quel tocco innocente le incendiò il sangue. Deglutì turbata.
«Scusami» borbottò lui senza guardarla.
«Non c'è problema» riuscì a rispondere.
Lui lo rifece più volte e alla fine Julia lasciò cadere la forchetta e
tirò un respiro tremante. Uno, due, tre. Il suo corpo rispose con un
mantra diverso. Sesso, sesso, sesso. Era travolta da sensazioni intense;