Untitled - only fantasy

grande letto occupava il centro, lunghi drappi di pizzo bianco sui lati
e pellicce bianche sopra il materasso. Un elaborato tavolino da
toilette e una comoda poltrona reclinabile occupavano una zona
separata.
Senza quasi osare respirare, Julia riportò l'attenzione sul letto.
Sussultò e notò per la prima volta la donna seduta sul bordo, i
lunghi capelli neri che contrastavano con le lenzuola di seta bianca e
i tratti perfetti che la facevano sembrare così... viva e reale. Un
guerriero muscoloso era in piedi accanto a lei e i suoi occhi
sfolgoravano per una rabbia contenuta a stento. L'uomo era scuro in
volto, mentre la donna ridacchiava. Appena vide Tristan balzò in
piedi e la veste le ondeggiò intorno alle caviglie. Mosse le labbra, ma
non ne uscì alcun suono.
«Zirra» scattò Tristan, tenendo stretta Julia. Un attimo dopo il
mondo intorno a loro riprese a vorticare. Di nuovo le stelle e i colori
e giri così veloci che lo stomaco le si contrasse. Quando il vortice
cessò, si trovò davanti ad alti alberi in fiore. Non c'era traccia di case,
macchine o pali dell'elettricità.
«Dobbiamo aspettare che il tempo vada in avanti un'altra volta»
disse lui.
I loro corpi tremavano.
«Era qui» strillò Zirra euforica. «Era qui!»
«Sì» confermò Romulis. Sembrava fin troppo compiaciuto.
«Dov'è andato?» Si guardò intorno nella stanza, frugando con lo
sguardo ogni nicchia e angolo. «Si sta nascondendo?»
«Il tuo potere non era abbastanza forte per trattenerlo, senza avere
lo scrigno tra le mani, così è tornato nel suo nuovo mondo.»
La sacerdotessa urlò di rabbia. «Devo recuperare lo scrigno. Devo.
Insegnami un altro incantesimo.»
«Pensi che mio padre lo permetterebbe? Quando ha mandato
Tristan lontano ha fatto di certo un incantesimo sullo scrigno. Non
può tornare qui solo per magia; qualcuno lo deve portare. Io ti ho
promesso di riportarti Tristan. Non ho precisato per quanto tempo