Untitled - only fantasy

Gli occhi azzurri lampeggiarono furenti. «Per questo passerai il
resto di quest'era come sei adesso.»
L'immagine cambiò di nuovo, i colori presero a vorticare e a
fondersi, trasportandolo verso un'altra parte della sua vita.
Ora era in piedi davanti a un letto, nudo. Zirra era distesa sul
materasso, sostenuta da cuscini bianchi. «Tristan, amore, vieni qui.»
Lui obbedì senza esitare, si arrampicò sul letto torreggiando su di
lei e si mise in ginocchio, come le piaceva tanto.
«Ho bisogno di te.»
«Farò tutto quello che desideri.»
I suoi lineamenti si addolcirono. «Dimmi che mi desideri.»
«Ti desidero.»
«Dimmi che sono bella.»
«Sei bella.» Non aggiunse particolari, come lei avrebbe voluto.
Doveva strappargli ogni parola, ogni gesto. Non le avrebbe concesso
niente di sua spontanea volontà, nulla di più di quanto gli chiedeva:
quello era l'unico controllo che ancora esercitava su se stesso.
«Amami» ansimò lei, tempestandogli di baci il petto e il collo.
Lui detestava il suo tocco. Ogni volta che lo guardava provava
l'impulso di fuggire da quella stanza e rigettare. «L'amore è l'unica
cosa che non devo darti, Zirra, lo sai. Il tuo incantesimo mi impone
di dare piacere alla mia guan ren, ma non accenna all'amore. Hai
commesso un errore e devi accettarlo. Non ti offrirò mai il mio
cuore. Tu mi disgusti» concluse con grande piacere.
Le unghie che prima gli accarezzavano la schiena affondarono
crudeli nella carne e rivoli di sangue gli scesero lungo il dorso. «Chi è
la tua padrona?»
«Tu.»
«Chi decide il tuo destino?»
«Tu.»
«Non dimenticarlo mai, Tristan, o ti farò soffrire per questo.»
Lui sentì un'indistinta voce femminile che lo chiamava da un luogo