Untitled - only fantasy

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Il tuo piacere è il piacere della tua padrona
Julia si avviò alla macchina imprecando tra i denti. Gli uomini
erano così ostinati e irragionevoli.
Ordinando a Tristan di tornare in casa senza rivelare la verità a
Peter l'aveva ferito nell'orgoglio, trattandolo come uno schiavo e
non un uomo, d'altra parte non poteva evitarlo. Far credere a Peter
che conviveva con un amante non era il modo migliore di
conquistarlo. Inoltre preferiva evitare uno scontro diretto, che si
sarebbe per forza risolto con l'esecuzione del vicino.
Data la furia di Tristan, la situazione sarebbe degenerata
facilmente. Vedeva già il povero vicino a terra, rannicchiato in
posizione fetale, che chiamava mamma e si succhiava il pollice,
mentre il guerriero incombeva su di lui con il coltello in mano.
Sbuffò disgustata: gli uomini erano un vero flagello. In quel
momento non riusciva a ricordare perché mai avesse deciso di
sedurne uno.
Stava meglio sola.
Sola.
Quella parola le risuonò più volte nella mente, scontrandosi con i
sogni e i desideri più profondi, fino a quando fu costretta ad
ammettere la verità: non voleva restare sola. Voleva una romantica
storia d'amore, con tanto di cena a lume di candela e promesse di
amore eterno. Musica dolce, mani carezzevoli e corpi ardenti.
Voleva sentirsi bella, ammirata e speciale.
Peter era timido come lei: avrebbe di certo capito come ci si
sentiva a desiderare quelle cose e fatto del suo meglio per dargliele.
Ne era sicura. Ora però aveva un problema in più, quel fratello che
l'aveva praticamente fatto a pezzi con un semplice sguardo.
Su col morale, Julia. Aveva avviato da zero il suo negozio; poteva
pur costruire una relazione con Peter allo stesso modo. Certo, non