Untitled - only fantasy

La forza di quel sorriso le fece schizzare il cuore in gola. Santo
cielo, quel tizio poteva comparire sulla copertina di una rivista per
uomini tipo GQ. Anzi, no, era più il tipo Conan il Barbaro.
«Vorrei sapere il tuo nome, piccolo drago.»
L'irritazione prese il posto dell'ammirazione. Julia balzò in piedi.
«Vuoi smetterla di paragonarmi a una lucertola sputa fuoco? Non
sono così orrenda e per tua informazione non sono neanche piccola.
La mia altezza è normale; è la tua che è eccessiva.»
Le sue labbra fremettero, mentre gli occhi passavano dal color
lavanda a un azzurro intenso. «Te lo chiedo di nuovo. Vorrei sapere
il tuo nome.»
«Puoi chiamarmi Julia» borbottò. «O anche Jules, se proprio devi.»
«Lo terrò a mente.» Intrecciò le dita dietro la schiena. «E ora sono
pronto a sentire cosa vuoi che faccia» annunciò.
«Non devi fare niente» si affrettò a rispondere. «Assolutamente
niente.»
Lui si irrigidì. «Perché mi hai chiamato tre volte, se non vuoi
utilizzarmi?»
Lei scrollò le spalle. «La prima volta ho pensato che fossi un
intruso.»
«Ah.» L'espressione cupa svanì di colpo, sostituita da un fremito
divertito. «E pensavi di riuscire a difenderti da un guerriero di
Imperia con quel tuo karatè?»
Irritata da quel tono di superiorità, lei si mise le mani sui fianchi.
«Le mie mani sono armi letali. Se ti colpissi al collo moriresti.»
«Oh, ti credo. Morirei dal ridere.»
Per quanto ammaliata dal suo fascino virile, Julia provò un moto
di rabbia. Che faccia tosta! Prima le faceva prendere uno spavento
terribile, poi la chiamava piccolo drago e ora insultava la sua abilità
nell'autodifesa.
Una parte nascosta di sé avrebbe voluto prenderlo a martellate
sulla testa, ma visto che la violenza fisica era contro la legge e lei non
voleva finire in una cella con una donna chiamata Berta la Grossa,