Untitled - only fantasy

loro occhi si incontrarono, le narici di Tristan fremettero e le labbra
sensuali si dischiusero.
Lei deglutì.
Cambia argomento. Subito, si ammonì. «Ehm... ti ho comprato un
po' di roba» borbottò. «Spero che ti vada bene.»
«Ne sono sicuro.» Si passò la lingua sulle labbra, in un invito
allusivo che lei si sforzò di ignorare.
«Su, vestiti» lo sollecitò. «Dobbiamo uscire.» Per quanto la
prospettiva fosse deliziosa, non potevano proprio restare a casa.
«Apro sempre il negozio alle otto in punto.» A parte quel lunedì,
aggiunse in silenzio. Lui però non doveva per forza saperlo. «Oh,
quasi mi dimenticavo. Ti ho preso anche un regalo.»
«Un regalo?» Un lampo di sorpresa guizzò nei suoi occhi e prese il
posto della seduzione. «Per me?» chiese incredulo.
«Sì, per te.» Gli porse ridacchiando il sacchetto che conteneva il
coltello.
Tristan guardò lei e poi il sacchetto e alla fine lo accettò esitante.
«Non so cosa dire.»
«Aprilo. Be'» lo incalzò impaziente, «cosa stai aspettando?»
Lui estrasse dal sacchetto di plastica un astuccio nero lungo e
lucente, lo aprì, tolse la lama dal rivestimento di velluto con estrema
cura e la studiò da ogni angolo. Pareva risplendere alla luce e si
adattava alla perfezione alla sua mano.
Il silenzio li circondava.
Julia rimase in attesa, mentre le labbra di Tristan si tendevano e la
sua eccitazione svaniva. Il regalo non gli era piaciuto, constatò
delusa. Forse avrebbe dovuto prendergli un perizoma leopardato.
«Grazie, Julia» disse all'improvviso lui in tono reverente. La
guardava con tale gratitudine da farle venire voglia di comprargli un
intero arsenale – pistole, granate e tutto il resto. «Nel mio mondo
armi come questa costano più di un alloggio.»
Julia si rese conto che non aveva mai ricevuto un regalo e sentì una
stretta al cuore. Quell'uomo meraviglioso era vissuto per millenni e