Untitled - only fantasy

Il profumo di caffè riempì tutta la cucina. Tristan le sedette accanto
e divorò il muffin ai mirtilli con la foga di un uomo appena uscito da
un anno di digiuno. Quando ebbe finito ne chiese un altro, poi un
altro e un altro ancora, accompagnandoli tutti con un bicchiere di
latte.
«Ce n'è ancora?» chiese speranzoso, dopo aver divorato l'ultimo.
«No, mi spiace. Come fai a reggere così tanto cibo?» chiese
incuriosita.
«Mangiandolo.»
Lei sollevò gli occhi al cielo. «Come facevi a mangiare dentro lo
scrigno?»
«Mi nutriva la magia.» Emise un sospiro soddisfatto e si mise più
comodo. «Ora puoi cominciare la tua lezione.»
Non sono pronta. «Sì, certo.» Si schiarì la gola. «Ho bisogno che
tu...» No, così non andava. «Il mio vicino...» Neanche
quell'approccio andava bene.
«Non posso credere che la facoltà di parlare ti abbia
abbandonato.»
Lei arrossì.
Più Julia diventava paonazza più Tristan si divertiva. Allegri lampi
guizzavano nella profondità dei suoi occhi, rendendoli chiari e
limpidi come l'oceano al sorgere del sole. «Qualsiasi cosa ti abbia
colorato le guance ha destato la mia curiosità.»
«È solo che gli appuntamenti sono...»
«Oh, no. La cosa sta diventando seria. Se vuoi chiedermi uno di
questi tuoi famosi appuntamenti, fallo senza girarci tanto intorno.
Potrei accettare.»
La stava prendendo in giro, lo sapeva. Era tentata di rispondergli
per le rime, invece continuò in tono zuccheroso. «Prima di
cominciare beviamo il caffè, ok?» propose.
«Buona idea» rispose lui, imitando il suo tono fin troppo gentile.
Quell'uomo non era solo troppo sexy e troppo perfetto. Era anche
un ottimo commediante. Fantastico.