Untitled - only fantasy

Julia rivolse a Tristan un sorriso mozzafiato. «La serata sta
diventando molto migliore di quanto pensassi. Potrei darti una
lezione sull'uso degli avanzi al ristorante.»
Tristan non capì quelle parole, ma ridacchiò e riempì di vino rosso
i loro due bicchieri. «La lezione numero sei non ha niente a che fare
con gli avanzi al ristorante e tutto con la scoperta. Adesso potremo
scoprirci a vicenda.»
Julia trattenne appena il respiro e lui capì che quelle parole
l'avevano eccitata. «Sarò un'ottima allieva» gli assicurò con voce
malferma. «La migliore.»
Quelle parole audaci e seducenti come una carezza lo eccitarono
più che mai, tanto che dovette cambiare posizione sulla sedia.
«Questa lezione richiede un addestramento intenso a casa... a letto.»
Allungò una mano e le passò un dito sulla guancia e lungo la
mascella. «Che ne pensi?»
«Penso che sono contenta.» Sorseggiò il vino e fissò il suo schiavo al
di sopra del bordo del bicchiere. Il battito accelerò.
Tristan moriva dalla voglia di accarezzarle la gola con la lingua. Più
tardi, promise a se stesso. Più tardi. Julia non era mai uscita per un
vero appuntamento e lui voleva che l'esperienza fosse completa e
perfetta.
Il resto della cena passò in un silenzio carico di promesse sensuali:
continuavano a guardarsi e aspettavano trepidanti il passo seguente.
Quando portarono via i piatti Tristan ordinò il dolce, poi si sporse
sul tavolo e riprese la conversazione come se non si fosse mai
interrotta.
«Parlami della tua infanzia, piccolo drago. So così poco del tuo
passato.»
Lei mise da parte il tovagliolo e lo guardò. «Cosa vuoi sapere
esattamente?»
«Tutto.»
«Mmh. Be', ho avuto un'infanzia abbastanza tipica: i miei genitori si
sono separati quando avevo otto anni» raccontò.
«Questo non mi dice niente. Voglio sentire tutta la storia» la