Untitled - only fantasy

Soffocando un sospiro, lei si sedette. Come avrebbe fatto a
spiegare a Peter che in realtà desiderava lui? Bugiarda, bugiarda,
cantilenò una vocina nella sua mente, prima che dubbi e domande
svanissero. Sentendo di nuovo il ginocchio di Tristan, e la carezza fu
più lunga e intensa, si chiese se lo facesse di proposito o per caso, ma
in fondo non le importava. Quando i loro corpi si toccavano,
avvertiva brividi erotici per tutta la schiena.
Quando si sentì sfiorare un polpaccio, un bisogno ardente le
attraversò tutto il corpo come un fulmine. Il respiro ansante le
rimbombava nelle orecchie e aveva la fronte madida di sudore. Se
solo lui avesse dimenticato le lasagne per divorare lei! Dio santo, da
quando era tanto interessata al piacere? Un altro tremito delizioso la
scosse.
«Piccolo drago» la chiamò con voce languida.
«Sì?»
«C'è qualcosa che desideri?»
Julia si sforzò di concentrarsi. «Sì. Hai preso il mio grissino. Lo
rivoglio.»
Gli occhi di Tristan brillarono di un'emozione che non riuscì a
identificare: era divertimento, passione, o malizia? «Non hai
mangiato niente di quello che hai davanti» le fece notare.
«Oh.» Julia abbassò lo sguardo e vide il piatto ancora pieno di
cibo. «Non ho tanta fame.»
Lui le rivolse un sorriso lento e sensuale, colmo di promesse,
malizia e fascino. «Forse potrei invogliarti a gustare un boccone più
appetitoso di un semplice pezzo di pane.»
«Non sono sicura che ci riuscirai, ma potresti provarci» rispose,
divisa tra paura e desiderio.
Una lunga pausa la indusse a sporgersi in avanti.
«Forse potrei interessarti... io.»
All'improvviso la stanza era diventata più luminosa e calda? Si
costrinse a restare seduta e a non lanciarsi addosso al suo schiavo.
«C'è anche il dolce» farfugliò. «Non l'ho preparato. Ho solo aperto