Untitled - only fantasy

dalla sua donna sono come una condanna a morte. Dimmi dove ho
sbagliato e mi scuserò.»
«Non hai commesso alcun errore.» Non di proposito, almeno. Gli
dispiaceva di averla ferita, ma non aveva idea di aver rovinato
l'esperienza migliore della sua vita. «La prossima volta avvertimi,
quando decidi di iniziare una lezione. Pensavo che volessi
davvero...» Richiuse la bocca di scatto: non voleva fargli capire che
pensava che l'avesse baciata perché la trovava attraente.
La fissò confuso. «Perché ti importa tanto di sapere in anticipo
quando comincia una lezione?»
«Ho il diritto di saperlo, no?»
Le dita che le tenevano le spalle si irrigidirono e lo sguardo assunse
una luce pericolosa. «Qui non c'entra la lezione, ma Peter il
Deboluccio. Pensavi a lui mentre ti baciavo? Volevi che fosse lui a
toccarti? Te lo sei raffigurato nella mente e quando la sua immagine
è svanita mi hai respinto?»
«E se anche fosse?» lo sfidò con falsa sfrontatezza.
«Come tuo istruttore, ti proibisco di pensare a Peter il Deboluccio.»
«Non sei il dominatore dei miei pensieri. Decido io cosa pensare. E
a chi.»
«Ah, sì?» chiese con una calma ingannevole.
Lei si erse in tutta la sua altezza. «Sì.»
«Allora cosa mi dici di questo? Mi è piaciuto il modo in cui i tuoi
capezzoli si sono induriti sotto i miei palmi. Mi è piaciuto il modo in
cui hai premuto il corpo contro il mio. Mi è piaciuto il modo in cui
mi hai cinto con le gambe, piazzandoti contro il mio membro. Tutte
queste cose sono piaciute a me, Julia. Non a Peter il Deboluccio.»
«Sono piaciute anche a me» ammise lei prima di riuscire a
trattenersi. «Mi piaceva l'idea che fossi tu a farmele.»
Tristan si ammorbidì. «E allora dimmi perché sei scappata dal
piacere che ti stavo donando.»
«Pensavo che mi volessi davvero» confessò Julia in un sussurro.
«Pensavo che le lezioni non c'entrassero con i nostri baci.» Abbassò lo