Untitled - only fantasy

«Possiamo andare al centro commerciale. Là c'è un vasto
assortimento di vestiti.»
«Cos'è un centro commerciale?»
«Un grande edificio pieno di abiti, cibo e altre cose da comprare.»
«Ah, un mercato.» Il suo tono era pensieroso e allo stesso tempo
rassegnato.
«Possiamo andarci stasera, dopo che avrò chiuso il negozio»
dichiarò Julia, per poi fermarsi. Doveva aprire dopo un'ora, ma
cos'avrebbe fatto Tristan mentre lei lavorava? Poteva lasciarlo là, con
il rischio che si annoiasse e combinasse qualche guaio, oppure poteva
rimandarlo nello scrigno, facendosi odiare per sempre.
Voleva molte cose da lui e l'odio non era affatto compreso.
Doveva portarlo con sé, si rese conto con un brivido di
trepidazione e paura. Per prima cosa però Tristan aveva bisogno di
vestiti nuovi.
Avere uno schiavo del piacere si stava rivelando sempre più
complicato.
Julia lo esaminò mordendosi il labbro inferiore. «Prima di uscire di
casa dobbiamo trovarti degli abiti più adatti.» Preferibilmente
qualcosa di meno sexy, che coprisse ogni parte del suo corpo
bronzeo.
«Cos'hanno di male?» chiese lui, indicando i pantaloni aderenti.
Julia lo squadrò di nuovo. A torso nudo, con quei calzoni di pelle,
assomigliava a un ballerino erotico che recita la parte di un pirata. In
realtà avrebbe voluto che restasse così. Nello stesso tempo non
voleva che un'altra donna lo vedesse in quello stato. «Sono troppo
stretti» rispose. «Posso vedere il contorno del tuo... del tuo...
Insomma, posso vedere cose che non dovrei, ok?»
Tristan incrociò le braccia sul petto e sbuffò con aria di superiorità.
«Se i vestiti di un guerriero sono troppo larghi, un nemico può
afferrarli con facilità.»
«Non siamo in guerra.»
«Siamo sempre circondati di nemici. Alcuni sono visibili, altri