Untitled - only fantasy

Non trascurare mai i tuoi doveri
26
Julia sfrecciava per l'autostrada. Erano quasi arrivati a casa, quasi a
letto. Batté un colpetto sulla borsa e sospirò contenta sentendo il
confortante rigonfiamento creato dallo scrigno tempestato di pietre
preziose.
Lanciò un'occhiata a Tristan e il suo umore rilassato svanì: aveva gli
occhi chiusi, la pelle di un pallore innaturale, la fronte madida di
sudore e gli angoli delle labbra bluastri.
«Tristan?» lo chiamò allarmata, dividendo l'attenzione tra la strada
e l'uomo seduto accanto a lei.
Lui non rispose.
Julia sentì contrarsi lo stomaco per la paura. Lo chiamò più forte e
il suono rimbombò nella macchina. Gli posò una mano sulla coscia e
la scosse. «Tristan!» ripeté.
Tristan era perso in un mondo di oscurità e luce. Non riusciva a
decidere quale delle due prevalesse, ma sapeva che il suo corpo
bruciava, come se fosse divorato dalle fiamme. Era intrappolato in
una specie di prigione e giaceva sulla terra fredda e dura.
All'improvviso si ritrovò Zirra a cavalcioni: lo usava per
raggiungere il piacere, ma non gli consentiva di provarlo. In fondo
ne era quasi felice: per quanto desiderasse la liberazione portata
dall'orgasmo, si disprezzava per averle concesso anche una minima
parte di sé.
No!, urlava la sua mente. Questo non è reale. Non sta succedendo.
Devi lottare.
«Vedi come ti controllo?» chiese lei con voce roca. «Lo vedi?»
«Sì.»
«So che ti piace. So che io ti piaccio. Come sarebbe possibile il