Untitled - only fantasy

«Invece sì.»
«È... troppo sexy per me.»
«Julia, Julia, Julia» la rimproverò con un sospiro esasperato. «Non
esiste niente di troppo sexy per te.»
«Ho bisogno di vestiti più modesti. Non mi sentirei a mio agio
esponendo tanta pelle.»
Lui inarcò le sopracciglia. «Chi è l'esperto?»
«Tu» ammise a malincuore.
«Appunto.» Afferrò un altro abito: era bianco, sinuoso e
impalpabile. Continuò a caricarla fino a quando non la vide
barcollare sotto il peso di tutta quella stoffa.
«Mmh... Ho proprio bisogno di andare in palestra» borbottò.
«Una volta ho servito una donna che voleva avere almeno cento
abiti tra cui scegliere ogni giorno» spiegò Tristan, esaminandone altri
ancora.
«Ehi, salve, bellezza» risuonò una voce maschile. «Posso aiutarla?»
«Sì, grazie.» Sollevata, Julia allungò il collo al di sopra del cumulo
di vestiti. «Vorrei...»
Il commesso però non la degnò di un'occhiata e fissò Tristan come
trasfigurato.
Lei fu tentata di scoppiare a ridere, poi sollevò gli occhi al cielo
esasperata. Il termine bellezza avrebbe dovuto metterla sull'avviso:
gli uomini non la chiamavano mai in quel modo.
«Mi chiamo Gary» disse l'uomo a Tristan. «Sarò il suo consulente
personale. O qualunque altra cosa desideri.»
I capelli neri ben tagliati sfioravano il colletto della camicia. Non
portava gioielli, a parte un anellino di onice all'indice destro. Era più
alto della media e la sommità della sua testa arrivava alle spalle di
Tristan. I vestiti avevano un taglio perfetto e l'insieme era alquanto
attraente. Era chiaro che avrebbe voluto spalmare il corpo nudo del
guerriero di panna montata, per poi leccarla via. Lo squadrò come se
desiderasse fargli una radiografia.
Tristan non gli fece caso. «Non abbiamo bisogno di consulenti»