Untitled - only fantasy

Julia dedusse che guan ren significasse padrona. «Mi dispiace» disse,
sperando di placarlo. «A volte la vita dello schiavo dev'essere dura.»
«Non è dura» borbottò lui. «È una tortura.»
Santo cielo, doveva esserci un modo per aiutarlo. La prospettiva di
possedere un altro essere umano stava cominciando a disgustarla.
«Non c'è un modo per liberarti?»
Tristan rimase in silenzio a lungo. Diverse emozioni si alternarono
sul suo viso – speranza, delusione, rabbia. «No» rispose infine. «Ciò
che si richiede per la mia liberazione è impossibile: dovrei trovare il
mio unico vero amore.»
«Perché impossibile?» Di certo aveva amato ed era stato amato da
migliaia di donne. Un uomo splendido, affascinante e sicuro di sé
come lui non aveva certo problemi a trovare l'anima gemella. Se
fosse stato scialbo come lei, invece, avrebbe potuto capire le sue
difficoltà.
Un muscolo vibrava nella sua mascella e lei comprese che non
aveva voglia di rispondere. «L'amore è un'emozione che sono
incapace di provare» spiegò infine Tristan, come spinto da una forza
superiore.
Julia lo guardò allibita. «Stai scherzando, vero?»
«No.»
Era serissimo, ma visto che aveva una spada lei non avrebbe
cercato di fargli cambiare idea. Julia si massaggiò le tempie: cosa
doveva fare con quell'alto, attraente e scandaloso schiavo del
piacere?
Poteva cedere al panico.
No, no, no. Era cresciuta con genitori litigiosi e volubili e preferiva
affrontare i problemi con calma.
Poteva riportare il cofanetto al mercatino delle pulci.
Neanche quella era una possibilità: il mercato era aperto ai
compratori come lei solo una volta al mese e i venditori cambiavano
di continuo. Lo scozzese poteva anche non esserci più e
probabilmente si sarebbe rifiutato di restituirle il denaro. Inoltre le
dispiaceva per Tristan: chissà cosa lo avrebbe costretto a fare un'altra