Untitled - only fantasy

nuovo e uscì. Lei guardò le sue natiche sode e sentì l'acquolina in
bocca.
Julia si mise a sedere con un sorriso, raccolse jeans e maglietta e li
indossò in fretta. Sono una donna soddisfatta. Avrebbe voluto
mettersi a gridare e cantare dalla gioia. Una volta vestita si avvicinò
alla porta d'ingresso a piedi nudi. Prima di arrivarci sentì un suono di
voci maschili e femminili.
Tristan indossava solo un paio di pantaloni da tuta grigi, ma
almeno la sua parte più importante era coperta. Teneva le mani
dietro la schiena e le gambe divaricate, in una tipica posizione da
battaglia.
«Fammi entrare» insistette la donna.
«No» ringhiò lui. Il tono era così tagliente che avrebbe potuto
infrangere un vetro.
Julia riconobbe la voce e alzò gli occhi al cielo. «Faithie, c'è
qualcosa che non va?» chiese, avvicinandosi.
«Sì» rispose la sorella. «Questo barbaro non vuole farmi entrare.»
Tristan rivolse a Julia uno sguardo imbarazzato. «Non ho ancora
finito con te, piccolo drago, e non desidero un pubblico.»
Lei alzò di nuovo gli occhi al cielo – anche se in realtà avrebbe
voluto gettarsi tra le sue braccia – e lo aggirò per prendere la mano
della sorella. «Vieni dentro. Preparo un caffè.»
Si diressero in cucina e Tristan le seguì di malumore. Nel giro di
pochi minuti un delizioso aroma di caffè e cannella fluttuava
nell'aria.
«Cos'è successo alla tua casa?» chiese Faith. «I muri sono pieni di
buchi.»
«Ho deciso di rinnovarla» rispose Julia senza aggiungere altro.
Prese uno sgabello e lanciò un'occhiata a Tristan che, seduto al
tavolo con le braccia conserte sul petto, la fissava con ardore. Si girò
e notò che la sorella li guardava divertita.
«Cosa c'è?» le chiese.
«Bel succhiotto.»