Untitled - only fantasy

«La mia risposta non ti riguarda.»
«Allora come farò a riaverlo?» chiese Zirra a denti stretti.
«Ti insegnerò un incantesimo che riporterà Tristan da te.»
«Se avessi i miei poteri potrei farlo da sola.»
«Non li hai; per questo ti serve il mio aiuto. Se il piano non ti
sembra accettabile, cancella pure il nostro accordo.»
«No, no, è accettabile» gli assicurò in fretta.
«Magari ti mostrerò anche come recuperare i tuoi poteri» aggiunse.
Una trepidazione intensa le risalì lungo la spina dorsale, come un
avido serpente in cerca di nutrimento. Zirra faceva fatica a contenere
l'eccitazione: il suo corpo desiderava recuperare la magia con
disperata intensità e le mani formicolavano alla prospettiva di
stringere ancora a sé Tristan, il corpo stupendo premuto contro il
suo a letto.
«Imparerò tutto quello che mi dovrai insegnare, Romulis» gli
assicurò.
Lui si cacciò le mani nei capelli, scostando dalle tempie i riccioli
scuri e sudati. «Prima di cominciare devo fare il bagno» annunciò con
un sospiro.
«Sbrigati» lo sollecitò lei battendo le mani.
Strinse gli occhi, irritato. «Sarà meglio che ricordi chi sta aiutando
chi.»
«Sbrigati, ti prego» si corresse lei.
«Temo che ce ne pentiremo entrambi.» Scosse la testa e uscì.
Non sarebbe stato facile controllarlo, rifletté Zirra tornando a
stendersi sul letto. Se fosse stata abbastanza potente, avrebbe
lanciato un incantesimo per imprigionarlo in uno scrigno, così da
avere due schiavi a disposizione.
Il pensiero le strappò un sorriso.