Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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al momento nessuno studio che analizzi il possibile impatto della introduzione<br />
degli OGM sulla produzione bio<strong>lo</strong>gica di altre colture.<br />
Il livel<strong>lo</strong> di possibile contaminazione può dipendere dal tipo di coltura e di<br />
gestione aziendale. In generale il livel<strong>lo</strong> di presenza di piante GM in colture non<br />
GM dovrebbe essere minore nei sistemi di agricoltura bio<strong>lo</strong>gica, grazie ai sistemi<br />
di segregazione che già sono adottati in questo tipo di agricoltura, anche se si<br />
possono avere eccezioni laddove ci siano problemi proprio nel control<strong>lo</strong> delle<br />
piante volunteer. La presenza di queste piante avventizie transgeniche dipende da<br />
tre cause principali: impurità del seme, impollinazione incrociata, e pratiche non<br />
attente <strong>per</strong> la raccolta e conservazione del seme. L’importanza relativa di ciascuna<br />
di queste fonti di contaminazione dipende dalla coltura e dal tipo di azienda.<br />
Altra questione che si pone riguarda la possibilità di ridurre la presenza di<br />
piante avventizie GM in colture bio<strong>lo</strong>giche al di sotto dei livelli decretati dalle<br />
politiche agricole con il cambiamento delle pratiche colturali. Se si considera che il<br />
reg. CE 1804/1999 non consente alle aziende bio<strong>lo</strong>giche l’uso di colture GM ma ha<br />
posto un livel<strong>lo</strong> de facto pari al limite analitico di quantificazione della presenza di<br />
GM (0,9%), è evidente che difficilmente tale limite può essere mantenuto <strong>per</strong> tutte<br />
le tipo<strong>lo</strong>gie aziendali presenti in Italia.<br />
Otto sono i punti critici di control<strong>lo</strong> lungo il processo produttivo, dove si<br />
pensa che contaminazioni invo<strong>lo</strong>ntarie con organismi transgenici si possano<br />
casualmente verificare:<br />
- distanze di separazione;<br />
- o<strong>per</strong>azioni colturali compresa la preparazione <strong>per</strong> la raccolta;<br />
- la raccolta;<br />
- il trasporto del prodotto;<br />
- la consegna;<br />
- <strong>lo</strong> stoccaggio;<br />
- la tenuta dei registri dove sono contenute le informazioni sul<strong>lo</strong> stoccaggio;<br />
- il control<strong>lo</strong> post raccolta.<br />
Per quanto riguarda la coltivazione bio<strong>lo</strong>gica, molte sono quindi le<br />
<strong>per</strong>plessità sulla possibilità di coesistenza con colture GM considerando l’intera<br />
filiera produttiva in Italia. Anche <strong>per</strong> risolvere questo problema, che dovrà essere<br />
affrontato dopo il nulla-osta della EU <strong>per</strong> la coltivazione di una patata transgenica<br />
<strong>per</strong> uso industriale, sarebbe necessario attivare sistemi s<strong>per</strong>imentali di lungo<br />
termine in differenti realtà pedo-climatiche e con differenti tipo<strong>lo</strong>gie aziendali, con<br />
un monitoraggio molto attento e prolungato nel tempo di tutte le caratteristiche<br />
agroecosistemiche e ambientali.<br />
<strong>Le</strong> micotossine. Per alcune importanti colture in epoca recente si sono manifestati<br />
problemi <strong>per</strong> la comparsa di attacchi di alcune specie di Fusarium e la conseguente<br />
contaminazione dei prodotti ad o<strong>per</strong>a di metaboliti tossici sia <strong>per</strong> l’uomo che <strong>per</strong><br />
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