Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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6.4.1 Interventi sulla filiera<br />
Il punto di partenza è sempre quel<strong>lo</strong> che l’interesse dell’o<strong>per</strong>atore pubblico è<br />
facilitare in primo luogo l’incontro fra domanda e offerta di prodotti bio<strong>lo</strong>gici, il<br />
più possibile su base <strong>lo</strong>cale, <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere al mercato di funzionare adeguatamente<br />
e <strong>per</strong> ridurre nella maggiore misura possibile l’impatto ambientale della filiera<br />
alimentare. In tutti i settori di produzione bio<strong>lo</strong>gica, un punto debole constatato è<br />
quel<strong>lo</strong> degli sbocchi di mercato, un risultato paradossale a fronte di una domanda in<br />
crescita. Si pongono quindi alcuni obiettivi che potrebbero essere <strong>per</strong>seguiti dagli<br />
o<strong>per</strong>atori pubblici, e che sostanzialmente consistono nel<strong>lo</strong> stimolare la produzione<br />
agricola bio<strong>lo</strong>gica non agendo con sussidi alla produzione stessa, ma favorendo la<br />
sua connessione con la domanda.<br />
Nella ricognizione effettuata attraverso i Workshop Territoriali e le<br />
discussioni interne al Gruppo Tematico, è risultato evidente che si pongono<br />
problemi diversi <strong>per</strong> quei settori e quelle aree territoriali <strong>per</strong> i quali organizzazioni<br />
di filiera corta risultano possibili, e <strong>per</strong> la filiera bio<strong>lo</strong>gica più generale, quando una<br />
organizzazione di filiera corta non risulta viceversa fattibile.<br />
Lo <strong>sviluppo</strong> ulteriore della filiera corta non risulta possibile <strong>per</strong> tutto il<br />
complesso dell’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica. Può essere organizzata, in forme diverse,<br />
soprattutto <strong>per</strong> gli ortaggi nel campo del fresco, e <strong>per</strong> i prodotti trasformati. Non è<br />
inoltre possibile prefigurarne una diffusione nelle aree di produzione distanti dai<br />
mercati di consumo; in particolare, questo problema si pone <strong>per</strong> molte aree<br />
meridionali, dato che la maggioranza dei mercati di consumo si trovano al Nord.<br />
Per questi ultimi casi, vale quanto si dirà in generale <strong>per</strong> l’organizzazione della<br />
filiera.<br />
La filiera corta <strong>per</strong>ò, quando è possibile, offre agli agricoltori bio<strong>lo</strong>gici<br />
alcune preziose opportunità <strong>per</strong> va<strong>lo</strong>rizzare la propria produzione e fidelizzare i<br />
consumatori attraverso diverse forme di rapporto diretto. Tuttavia, queste<br />
possibilità non sono automaticamente vantaggiose, <strong>per</strong>ché comportano anche costi,<br />
di natura monetaria e non, ed alla <strong>lo</strong>ro realizzazione si frappongono alcuni ostacoli:<br />
- gli investimenti fissi necessari <strong>per</strong> intraprendere l’attività di commercializzazione<br />
attraverso la filiera corta, sia in termini di investimento monetario, sia in quelli di<br />
tempo necessario <strong>per</strong> esp<strong>lo</strong>rare le possibilità relative, possono costituire un<br />
impedimento all’utilizzo della filiera corta, in particolare <strong>per</strong> le piccole aziende;<br />
- l’impegno di lavoro richiesto <strong>per</strong> l’implementazione della commercializzazione<br />
sulla filiera corta può entrare in conflitto con le esigenze di lavoro della<br />
produzione agricola, scoraggiando così l’uso di questi canali;<br />
- l’utilizzo della filiera corta da parte degli agricoltori potrebbe richiedere<br />
competenze specifiche, di cui non tutti gli agricoltori dispongono.<br />
Quindi l’azione pubblica dovrebbe:<br />
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