Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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più ampio (artigiani, organizzazioni sociali, amministrazioni pubbliche, ecc). Tra le<br />
numerose configurazioni assunte, gran parte dei movimenti del cibo sostiene la<br />
necessità di ri-<strong>lo</strong>calizzare i processi di produzione e consumo. Ri-<strong>lo</strong>calizzazione<br />
significa, in questa <strong>lo</strong>gica, spostare nuovamente l’attività economica nelle mani<br />
delle piccole e medie imprese della zona, incentivare la diversificazione, creando<br />
spazi <strong>per</strong> le varietà autoctone <strong>lo</strong>cali, implementare metodi di agricoltura<br />
sostenibile, accorciare la distanza tra i produttori e i consumatori. In particolare le<br />
economie rurali traggono beneficio dai sistemi alimentari <strong>lo</strong>cali, dal momento che<br />
la maggior parte del denaro speso dai consumatori rimane nella zona e gli<br />
agricoltori ricevono un reddito più equo, data l’assenza di intermediari.<br />
La vendita diretta dei prodotti alimentari è una pratica che, nonostante il<br />
processo di modernizzazione del sistema agro-alimentare (ma forse proprio <strong>per</strong> il<br />
carattere incompleto che esso ha avuto in Italia), non è mai venuta meno ed è<br />
tutt’ora presente su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni, un forte impulso<br />
al ritorno a questa forma commerciale tramite gli spacci aziendali, dapprima in<br />
forma individuale e, successivamente, in forma collettiva è venuto dalla cosiddetta<br />
“legge di orientamento” (D.lgs. 228/2001), che ha dato forza all’esercizio di tale<br />
pratica e ha introdotto la possibilità <strong>per</strong> gli imprenditori agricoli di<br />
commercializzare, oltre alla produzione propria, anche una determinata quota di<br />
prodotti acquistati presso terzi, in deroga alla disciplina ordinaria del commercio,<br />
consentendo così l’aggregazione di una gamma più vasta e appetibile <strong>per</strong> il<br />
consumatore.<br />
Sono numerose le es<strong>per</strong>ienze che hanno avuto una rapida diffusione in<br />
questo ambito, e di particolare rilievo sono i mercati dei produttori e spacci<br />
collettivi, promossi da quella parte del mondo della produzione che non intende o<br />
non riesce a va<strong>lo</strong>rizzare le proprie produzioni nei canali commerciali<br />
convenzionali, e i gruppi di acquisto costituiti da cittadini mossi da motivazioni<br />
ideo<strong>lo</strong>giche o semplicemente <strong>per</strong> convenienza economica e di gestione degli<br />
approvvigionamenti familiari. Negli ultimi anni, tali iniziative sono promosse<br />
anche da Organizzazioni di Categoria (OOPP), organizzazioni agricole,<br />
associazioni di produttori, e hanno suscitato il forte interesse da parte degli Enti<br />
Locali e di altre organizzazioni. A livel<strong>lo</strong> nazionale, i mercati dei produttori hanno<br />
visto una crescita esponenziale nel corso degli ultimi due anni, seguendo un<br />
<strong>per</strong>corso simile a quel<strong>lo</strong> descritto sopra.<br />
Va comunque segnalato che il peso economico di questo fenomeno è<br />
ampiamente inferiore a quel<strong>lo</strong> mediatico: l’aspetto più interessante rimane quel<strong>lo</strong><br />
della testimonianza di una ricerca di alternative all’attuale organizzazione<br />
economica dei mercati, che non riguarda so<strong>lo</strong> i prodotti bio<strong>lo</strong>gici. È stato messo in<br />
evidenza come questi ambiscano a sfidare la forza dei canali convenzionali e di<br />
quelli specializzati attraverso la ricerca di una radicale coerenza tra va<strong>lo</strong>ri e<br />
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