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Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...

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comportamenti sviluppata attraverso un rapporto di comunicazione diretto con i<br />

consumatori.<br />

Elementi dal dibattito<br />

Secondo le opinioni raccolte durante gli Stati Generali, in molti casi il<br />

canale alternativo nasce e si sviluppa <strong>per</strong> far fronte alle domande cui la grande<br />

distribuzione non ha potuto rispondere. In particolare, esso rappresenta il canale<br />

più adeguato alle caratteristiche dei piccoli produttori, e nel<strong>lo</strong> stesso tempo è in<br />

grado di toccare corde della sensibilità dei consumatori che altri canali non<br />

possono raggiungere. Nonostante la grande crescita numerica, il successo di<br />

questi canali deve essere misurato nei termini di una capacità di stimo<strong>lo</strong> nei<br />

confronti dell’intero settore a mantenere l’adesione ai va<strong>lo</strong>ri fondanti.<br />

7.3.4 Il canale istituzionale<br />

In Italia il mercato istituzionale <strong>per</strong> i prodotti bio<strong>lo</strong>gici, già in qualche modo<br />

avviato nel decennio precedente (il “Pappamondo” avviato dall’amministrazione<br />

comunale di Cesena, poi seguita da altre, risale al 1986), si è a<strong>per</strong>to con<br />

l’emanazione della legge 488/99, che stabilisce che "… <strong>per</strong> garantire la<br />

promozione della produzione agricola bio<strong>lo</strong>gica e di qualità, le istituzioni<br />

pubbliche che gestiscono mense scolastiche ed ospedaliere prevedono nelle diete<br />

giornaliere l'utilizzazione di prodotti bio<strong>lo</strong>gici, tipici e tradizionali nonché di quelli<br />

a denominazione di origine protetta, tenendo conto delle linee guida e delle altre<br />

raccomandazioni dell'Istituto nazionale della nutrizione. Gli appalti pubblici di<br />

servizi relativi alla ristorazione delle istituzioni suddette sono aggiudicati ai sensi<br />

dell'artico<strong>lo</strong> 23 comma 1 del Decreto legislativo n° 157 del 17 marzo 1995, e<br />

successive modificazioni, attribuendo va<strong>lo</strong>re preminente all'elemento relativo alla<br />

qualità dei prodotti agricoli offerti".<br />

A questa legge sono seguite diverse leggi regionali, alcune delle quali<br />

sostengono con contributi economici le amministrazioni <strong>lo</strong>cali che consumano<br />

quote rilevanti di prodotti bio<strong>lo</strong>gici. Sono ormai più di settecento i comuni che<br />

hanno avviato appalti <strong>per</strong> la ristorazione bio<strong>lo</strong>gica nelle mense scolastiche, mentre<br />

iniziano le es<strong>per</strong>ienze in campo ospedaliero; il numero di pasti quotidiani con<br />

ingredienti bio<strong>lo</strong>gici è di circa 1 milione, con un fatturato <strong>per</strong> le derrate stimato in<br />

225 milioni. Oltre all’importanza di questo canale sotto il profi<strong>lo</strong> quantitativo, è da<br />

sottolineare la componente educativa di questo progetto. Nel caso delle mense<br />

scolastiche, ad esempio, focalizzando l’attenzione sulle giovani generazioni, si<br />

creano le premesse <strong>per</strong> il rafforzamento di stili alimentari più sani e sostenibili,<br />

soprattutto se queste iniziative sono accompagnate da un coinvolgimento delle<br />

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