Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
più possibile ad un agroecosistema "a cic<strong>lo</strong> chiuso", che esalti il reimpiego della<br />
materia e dell'energia a scala aziendale e quindi minimizzi il ricorso ad input<br />
esterni. Tuttavia, in Italia è pesante l'eredità di un sistema zootecnico molto<br />
specializzato, che sovente si riflette nella difficoltà di gestire l'allevamento secondo<br />
i principi e le indicazioni del metodo bio<strong>lo</strong>gico. Nella tabella 4.5 è possibile<br />
osservare i risultati dell'analisi SWOT.<br />
Sintesi: l’impiego delle razze <strong>lo</strong>cali negli allevamenti bio<strong>lo</strong>gici si sposa<br />
<strong>per</strong>fettamente con l’approccio agroeco<strong>lo</strong>gico in quanto va<strong>lo</strong>rizza al meglio le<br />
risorse genetiche endogene degli agroecosistemi, <strong>per</strong>mettendo inoltre interessanti<br />
prospettive di <strong>sviluppo</strong> di filiere corte incentrate su prodotti di elevata qualità.<br />
Tuttavia, diverse razze <strong>lo</strong>cali non sembrano possedere caratteri utili <strong>per</strong><br />
l’allevamento bio<strong>lo</strong>gico, quali l’attitudine al pasco<strong>lo</strong> o la resistenza alle malattie. In<br />
alcuni ordinamenti zootecnici (ad es. quel<strong>lo</strong> avico<strong>lo</strong>) la base genetica delle razze è<br />
particolarmente ristretta e inadatta alle attuali condizioni di allevamento. Inoltre, la<br />
qualità dei prodotti – specialmente quelli carnei – presenta diverse zone d’ombra<br />
che minano la <strong>lo</strong>ro accettabilità da parte dei consumatori, difficilmente disposti a<br />
pagare di più in assenza di certezze. Peraltro, la coesistenza di due tipo<strong>lo</strong>gie di<br />
allevamenti, uno maggiormente orientato al territorio e basato sull’impiego di razze<br />
<strong>lo</strong>cali e l’altro più orientato al mercato e che prevede l’utilizzo di razze migliorate,<br />
così come di situazioni intermedie, non sembra essere un elemento che mina la<br />
riconoscibilità del metodo bio<strong>lo</strong>gico.<br />
Tabella 4.5 - Analisi SWOT sul tema dell’impiego di razze <strong>lo</strong>cali negli<br />
allevamenti bio<strong>lo</strong>gici<br />
Punti di forza (S)<br />
1. Caratterizza le produzioni bio<strong>lo</strong>giche e le<br />
rende più visibili e interessanti.<br />
2. E’ <strong>per</strong>fettamente in linea con l'approccio<br />
agroeco<strong>lo</strong>gico.<br />
3. <strong>Le</strong>game col territorio.<br />
4. Adattamento all'ambiente e alle condizioni<br />
di allevamento bio (in alcuni casi).<br />
5. Maggiore rusticità (in alcuni casi).<br />
Opportunità (O)<br />
Punti di debolezza (W)<br />
1. Si utilizzano molto razze non <strong>lo</strong>cali <strong>per</strong> le<br />
produzioni bio animali (es. razze francesi da<br />
carne).<br />
2. Talvolta la selezione genetica all'interno<br />
delle razze convenzionali può dare animali<br />
più rustici.<br />
3. Produttività quanti-qualitativa generalmente<br />
inferiore.<br />
4. Debolezza genetica.<br />
5. Difficoltà a recu<strong>per</strong>are razze adatte.<br />
6. Scarsa disponibilità di riproduttori<br />
qualificati.<br />
7. Scarso miglioramento genetico.<br />
Rischi (T)<br />
67