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Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...

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Tabella 9.5 - Cosa la farebbe sentire ancora più sicuro dell'acquisto/consumo<br />

dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici?<br />

n. %<br />

Più controlli volti a garantire il consumatore 209 39<br />

Più informazione/educazione 81 16<br />

Marchio di garanzia dell’Organismo di control<strong>lo</strong> 67 13<br />

Adozione di un <strong>lo</strong>go bio<strong>lo</strong>gico nazionale 59 11<br />

Logo europeo di conformità alla normativa sull’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica 58 11<br />

Dicitura “Garantito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali” 28 5<br />

Marchio regionale 18 3<br />

Altro 10 2<br />

Totale 530 100<br />

In generale, il ruo<strong>lo</strong> istituzionale di garanzia del <strong>lo</strong>go nazionale, che è<br />

comunque riconosciuto dai consumatori - come è emerso dalle risposte alle<br />

domande precedenti -, dovrebbe essere supportato da un sistema più stringente di<br />

controlli di parte terza indipendente sul prodotto. In particolare, tra gli aspetti<br />

garantiti si preferisce l’origine nazionale della materia prima e degli ingredienti,<br />

l’impiego di varietà vegetali e razze animali autoctone e la <strong>lo</strong>calizzazione sul<br />

territorio italiano dell’azienda che <strong>lo</strong> produce: queste preferenze totalizzano, nel<br />

complesso, oltre il 48% delle risposte. Tuttavia, l’aspetto più rilevante che il<br />

campione indagato vorrebbe fosse garantito dal <strong>lo</strong>go (con un peso <strong>per</strong>centuale pari<br />

al 12% delle preferenze sul totale) è l’adozione di standard produttivi più rigorosi<br />

di quelli previsti dal regolamento europeo, come ad esempio limitazioni o divieto<br />

nell’uso di additivi, coadiuvanti, ingredienti non bio<strong>lo</strong>gici, adozione dei principi<br />

dell’agroeco<strong>lo</strong>gia e ulteriori specifiche relative al benessere animale.<br />

Riguardo alle componenti ambientali e sostenibili, l’8% delle preferenze<br />

espresse dal campione vorrebbe una bassa impronta eco<strong>lo</strong>gica dell’intero cic<strong>lo</strong> di<br />

vita del prodotto - dunque utilizzo di energie rinnovabili, <strong>lo</strong>gistica e<br />

confezionamento a basso impatto ambientale, riduzione dei <strong>per</strong>corsi (trasporto a<br />

Km 0) e vuoti a rendere - mentre il 6% delle risposte si concentra sull’assenza di<br />

imballaggi non biodegradabili. Si tratta evidentemente di esigenze ancora poco<br />

sentite dai consumatori che si riflettono anche nella poca importanza attribuita,<br />

nelle risposte date, ai sistemi di certificazione vo<strong>lo</strong>ntaria.<br />

Nemmeno un prodotto bio<strong>lo</strong>gico nazionale con particolari qualità legate<br />

all’origine e/o al metodo di produzione certificate attraverso DOP o IGP (4% del<br />

totale delle risposte) desta particolare interesse tra i consumatori indagati, segno<br />

che la maggior parte dei consumatori bio è ancora radicata sul classico model<strong>lo</strong> di<br />

<strong>sviluppo</strong> sostenibile basato sui principi etici di salvaguardia e va<strong>lo</strong>rizzazione delle<br />

risorse naturali e sul rispetto dell’ambiente, della salute umana e del benessere<br />

animale.<br />

208

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