Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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essenziale anche <strong>per</strong> raggiungere il consumatore tipo, prevalentemente <strong>lo</strong>calizzato<br />
nelle aree più urbanizzate del nord Italia e centro-nord Europa;<br />
- l’accesso ai canali commerciali istituzionali spesso seleziona ancora i fornitori<br />
sulla base della minore offerta economica e non tiene quindi conto del “va<strong>lo</strong>re<br />
aggiunto ambientale” nascosto nei prezzi dei prodotti bio;<br />
- d’altra parte gli agricoltori bio<strong>lo</strong>gici non sono generalmente nelle condizioni di<br />
svolgere individualmente un’azione di marketing, né di sfruttare la preferenza dei<br />
consumatori <strong>per</strong> la “naturalità” e la “genuinità” dei prodotti, che pure potrebbe<br />
costituire un elemento fortemente favorevole ai prodotti bio<strong>lo</strong>gici;<br />
- come conseguenza degli elementi indicati, troppo spesso i prodotti bio<strong>lo</strong>gici non<br />
trovano uno sbocco di mercato adeguato e sufficientemente remunerativo.<br />
Nasce quindi l’interrogativo se sia giustificato un intervento pubblico in<br />
favore del bio<strong>lo</strong>gico e quali siano i possibili modi <strong>per</strong> sop<strong>per</strong>ire alle problematiche<br />
del settore. La politica a favore dell’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica è in atto ormai da un<br />
lungo <strong>per</strong>iodo, e gli Stati Generali <strong>per</strong> il Bio<strong>lo</strong>gico sono quindi stati una occasione<br />
opportuna <strong>per</strong> una valutazione dei principi che l’hanno ispirata e delle modalità che<br />
l’hanno finora governata. La ragione principale dell’intervento pubblico è il fatto<br />
che l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica produce effetti positivi sull’ambiente, e in più li produce<br />
attraverso il mercato. Compito dell’o<strong>per</strong>atore pubblico è quindi facilitare l’incontro<br />
della domanda e dell’offerta di prodotti bio<strong>lo</strong>gici, <strong>per</strong> ottenere attraverso il mercato<br />
questi effetti ambientali positivi, e di sussidiare la produzione bio<strong>lo</strong>gica se ritiene<br />
di voler ottenere miglioramenti dell’ambiente al di sopra dei livelli cui porterebbe<br />
da so<strong>lo</strong> il mercato; questo compito va <strong>per</strong>seguito tenendo in debito conto<br />
l’eterogeneità che caratterizza il settore.<br />
In particolare, gli indirizzi politici <strong>per</strong> il settore devono tener conto delle<br />
problematiche maggiormente presenti e che sono state discusse nel Gruppo<br />
Tematico. La prima riguarda i fattori che possono ostacolare o favorire la<br />
conversione al bio<strong>lo</strong>gico. Fra di essi, risulta importante il problema degli sbocchi di<br />
mercato, che spesso non sono disponibili, col risultato di una mancata<br />
va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici; i problemi tecnici non sono da trascurare,<br />
come anche l’eccessiva complessità e gravosità del sistema di certificazione. Che<br />
gli sbocchi di mercato costituiscano un problema importante è provato dal fatto che<br />
una parte non trascurabile della produzione bio<strong>lo</strong>gica non viene certificata; tuttavia,<br />
più che dai costi di certificazione, è probabile che questo fenomeno derivi da<br />
problemi di organizzazione della filiera, in particolare la mancata concentrazione di<br />
un’offerta spesso frammentata. Il differenziale di prezzo col convenzionale –altra<br />
tematica critica- in parte è legato alla questione degli sbocchi di mercato specifici,<br />
in mancanza dei quali è difficile riuscire a va<strong>lo</strong>rizzare la produzione. In alcuni casi<br />
e <strong>per</strong> certi prodotti, la filiera corta offre buone opportunità in questa direzione, ma<br />
il problema di organizzazione dei canali di vendita si pone in termini più generali.<br />
La presenza di una parte di produzione bio<strong>lo</strong>gica non certificata indica che il<br />
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