Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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Contro<br />
Limiti<br />
Azioni<br />
efficaci<br />
prodotto è composto è stato<br />
coltivato in Italia<br />
Non può essere usato <strong>per</strong> quei<br />
prodotti trasformati in Italia che<br />
presentano <strong>per</strong>centuali di ingredienti<br />
di origine italiana appena inferiori al<br />
98%.<br />
Non garantisce le qualità intrinseche<br />
dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici<br />
Adottare la dicitura :<br />
• «Produzione Italia» <strong>per</strong> quei<br />
prodotti bio<strong>lo</strong>gici che<br />
presentano <strong>per</strong>centuali di<br />
ingredienti di origine italiana<br />
uguali o su<strong>per</strong>iori al 98%<br />
• «Trasformazione Italia» <strong>per</strong><br />
quei prodotti bio<strong>lo</strong>gici che<br />
presentano <strong>per</strong>centuali di<br />
ingredienti di origine italiana<br />
inferiori al 98%.<br />
Se il disciplinare di produzione prevede<br />
norme più rigorose alla produzione<br />
bio<strong>lo</strong>gica vegetale e a quella animale, queste<br />
devono valere anche <strong>per</strong> la produzione non<br />
bio<strong>lo</strong>gica, nel rispetto del diritto<br />
comunitario, e non devono vietare o limitare<br />
la commercializzazione di prodotti bio<strong>lo</strong>gici<br />
prodotti al di fuori del territorio italiano<br />
Non può essere promossa in alcun modo<br />
l’origine del prodotto<br />
• Codificare nel disciplinare di<br />
produzione plus che non riguardano il<br />
metodo di produzione bio<strong>lo</strong>gico (ad es.<br />
razze e cultivar autoctone, sementi di<br />
conservazione, risorse rinnovabili,<br />
impronta eco<strong>lo</strong>gica del prodotto,<br />
imballaggi biodegradabili, metodi di<br />
produzione e/o trasformazione associati<br />
in modo costante o <strong>per</strong>iodico ad attività<br />
culturali e/o didattiche e/o sociali)<br />
• Garantire maggiore frequenza di visite<br />
ispettive e maggiori controlli sul<br />
prodotto<br />
Occorre ricordare ancora una volta che dal 1° luglio 2010 è obbligatorio il<br />
<strong>lo</strong>go bio<strong>lo</strong>gico dell’UE unitamente alla dicitura «Agricoltura UE/non UE» o<br />
«Agricoltura italiana/non UE», come dispone il reg. CE 834/2007, quando una<br />
<strong>per</strong>centuale delle materie prime su<strong>per</strong>iore al 2% (zucchero, grassi vegetali, cacao,<br />
ecc..) è di origine extra-comunitaria; questa dicitura la cui presenza - ovviamente -<br />
smorza il messaggio di “italianità” del prodotto esclude la possibilità di apporre il<br />
<strong>lo</strong>go nazionale <strong>per</strong> quei prodotti trasformati in Italia che presentano, come detto,<br />
<strong>per</strong>centuali di ingredienti di origine italiana appena inferiori al 98%. Poiché l’Italia,<br />
configurandosi anche come Paese trasformatore, impiega materia prima che in<br />
molti casi proviene da Paesi extra-UE in <strong>per</strong>centuali su<strong>per</strong>iori al 2%, molte imprese<br />
italiane risulterebbero penalizzate dal non potere usare il <strong>lo</strong>go nazionale (segno<br />
grafico o marchio collettivo): una possibile ipotesi è quella di adottare un <strong>lo</strong>go<br />
nazionale con la dicitura «Produzione Italia» <strong>per</strong> quei prodotti bio<strong>lo</strong>gici che<br />
presentano <strong>per</strong>centuali di ingredienti di origine italiana uguali o su<strong>per</strong>iori al 98%<br />
oppure con la dicitura «Trasformazione Italia» <strong>per</strong> quei prodotti bio<strong>lo</strong>gici che<br />
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