Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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Nel corso degli incontri sono stati rilanciati alcuni aspetti su cui lavorare<br />
<strong>per</strong> rafforzare la qualità del bio<strong>lo</strong>gico, al di là delle norme di legge che<br />
rappresentano un minimo comune denominatore: una <strong>lo</strong>gistica sostenibile, l’uso<br />
del packaging ecocompatibile e/o un limitato utilizzo del<strong>lo</strong> stesso, l’esaltazione<br />
della biodiversità – a partire da razze e varietà <strong>lo</strong>cali - come fattore di<br />
differenziazione, la stagionalità come opportunità di innovazione, le caratteristiche<br />
organolettiche, il va<strong>lo</strong>re nutrizionale, la tolleranza zero dell’inquinamento da<br />
OGM. È stato chiaramente sottolineato come questi aspetti non siano naturalmente<br />
associati ai prodotti bio<strong>lo</strong>gici: <strong>per</strong> poter far leva su di essi è necessario investire in<br />
modo coerente sul<strong>lo</strong> <strong>sviluppo</strong> di processi e di prodotti appropriati.<br />
7.5.3 Quali politiche?<br />
Nel discutere delle politiche che incidano sulle <strong>strategie</strong> distributive del<br />
settore bio<strong>lo</strong>gico è necessario prima di tutto individuare uno scenario di<br />
riferimento. Sotto questo profi<strong>lo</strong>, il dibattito in corso consente di identificare alcuni<br />
aspetti fortemente condivisi:<br />
a) un’enfasi crescente sul legame tra sostegno all’agricoltura e produzione di beni<br />
pubblici, con particolare riferimento alla mitigazione del cambiamento<br />
climatico;<br />
b) una maggiore attenzione ai problemi della produzione di alimenti di fronte al<br />
manifestarsi delle recenti crisi alimentari;<br />
c) una maggiore attenzione alle politiche integrate rispetto a quelle settoriali;<br />
d) un’inevitabile spinta alla liberalizzazione del commercio internazionale<br />
tem<strong>per</strong>ata <strong>per</strong>ò dal rafforzamento di regole volte alla sicurezza alimentare e alla<br />
salvaguardia degli interessi dei paesi più poveri.<br />
Questi elementi del<strong>lo</strong> scenario fanno intuire che l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica<br />
potrebbe essere, proprio in virtù delle sue caratteristiche, un <strong>per</strong>no fondamentale<br />
delle politiche agricole dei prossimi anni, e in particolare delle politiche della<br />
ricerca. È chiaro tuttavia che gli stessi aspetti del<strong>lo</strong> scenario sopra individuato<br />
potrebbero essere affrontati - dando enfasi in particolare ai fabbisogni produttivi e<br />
alla competitività - attraverso strumenti, tecno<strong>lo</strong>gie e forme organizzative molto<br />
diverse, im<strong>per</strong>niate ad esempio sulle biotecno<strong>lo</strong>gie e sulla subordinazione dei<br />
produttori agli attori più forti della filiera.<br />
Ad ogni modo, bisognerà interrogarsi su alcune questioni di fondo.<br />
Innanzitutto, a) se il bio<strong>lo</strong>gico abbia delle specificità che giustifichino un sostegno<br />
particolare, e privilegiato, rispetto agli altri settori produttivi. Conseguentemente, è<br />
necessario chiedersi b) se le politiche di sostegno non debbano essere<br />
specificamente indirizzate al rafforzamento di questa specificità. Infine, è<br />
necessario c) chiedersi se non vi siano specificità organizzative e strutturali del<br />
settore che richiedano strumenti altrettanto specifici.<br />
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