Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
le tecniche bio<strong>lo</strong>giche comportino minori rese, esiste in proposito una grande<br />
variabilità. Una recente indagine è stata condotta dall’Inea, nell’ambito del progetto<br />
SABIO (Caril<strong>lo</strong> et al., 2008), sulle differenze dei processi produttivi bio<strong>lo</strong>gici e<br />
convenzionali. I suoi risultati mostrano appunto che in generale le rese si<br />
presentano più basse <strong>per</strong> le produzioni bio<strong>lo</strong>giche, ma le differenze con quelle<br />
convenzionali sono molto diverse a seconda delle colture: si va da differenze<br />
modeste <strong>per</strong> il frumento e la frutta a divari molto consistenti <strong>per</strong> l’olivo, alcune<br />
leguminose ed alcune ortive.<br />
La seconda componente dei ricavi riguarda i prezzi. <strong>Le</strong> minori rese e gli<br />
eventuali maggiori costi di produzione <strong>per</strong> la tecnica bio<strong>lo</strong>gica possono infatti<br />
essere compensati da un differenziale di prezzo. Ovviamente su questo influisce,<br />
oltre che l’offerta, anche la domanda di prodotti bio<strong>lo</strong>gici. Tuttavia va notato che<br />
l’equilibrio di mercato non è l’unico fattore da considerare. Innanzitutto esistono<br />
differenze qualitative dei prodotti che possono influire sul prezzo, in modi<br />
differenziati fra quelli bio<strong>lo</strong>gici e quelli convenzionali. In secondo luogo, le<br />
capacità dei produttori di trovare e sfruttare adeguatamente i canali commerciali<br />
appropriati sono un indubbio fattore che influenza il prezzo ricevuto. Esistono<br />
infatti, ad esempio, numerosi casi di agricoltori che vendono i propri prodotti<br />
bio<strong>lo</strong>gici come convenzionali. Sono presenti quindi problemi di organizzazione<br />
della filiera, problemi su cui ritorneremo.<br />
La terza componente di ricavi riguarda il sussidio pubblico. Questo, come<br />
noto, è presente nell’Unione Europea, prima col Reg. 2078, poi all’interno dei<br />
PSR: la sua applicazione in Italia è quindi demandata alle Regioni. Anche su questa<br />
terza componente dei ricavi ritorneremo.<br />
Se esaminiamo la parte dei costi, la variazione derivante dalla conversione al<br />
bio<strong>lo</strong>gico ha due componenti: quella relativa ai costi di produzione, e quella<br />
relativa ai costi di certificazione.<br />
I costi di produzione, ed il <strong>lo</strong>ro differenziale con quelli dell’agricoltura<br />
convenzionale, sono fortemente diversificati <strong>per</strong> tipo di coltura e <strong>per</strong> tipo di<br />
azienda. I risultati dell’indagine Inea prima citata (Caril<strong>lo</strong> et al., 2008) mostrano<br />
che la situazione è fortemente differenziata non so<strong>lo</strong> con riferimento alla coltura,<br />
ma anche alle caratteristiche strutturali aziendali (ad esempio, la su<strong>per</strong>ficie<br />
aziendale). L’alta variabilità dei costi di produzione, anche all’interno degli stessi<br />
ordinamenti e delle singole colture è confermata da un’altra recente indagine<br />
(Corsi, 2009). D’altronde questo non deve stupire: caratteristiche specifiche<br />
aziendali, capacità tecniche ed imprenditoriali, natura dei terreni, condizioni<br />
pedoclimatiche ecc. differiscono fra le aziende e rendono più o meno costosa la<br />
tecnica bio<strong>lo</strong>gica. Se così non fosse, non si potrebbe spiegare la coesistenza di<br />
aziende bio<strong>lo</strong>giche e convenzionali, dato che, se non esistessero queste differenze,<br />
risulterebbe univocamente più conveniente o la coltivazione bio<strong>lo</strong>gica o quella<br />
convenzionale.<br />
116