Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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marchio individuale o collettivo (garanzia del produttore) o codificate mediante<br />
appositi disciplinari che sottostanno alle forme di certificazione vo<strong>lo</strong>ntarie (UNI,<br />
EN, ISO) applicate al settore agro-alimentare (garanzia di parte terza, indipendente<br />
dal produttore).<br />
I marchi e le certificazioni vo<strong>lo</strong>ntarie che sottostanno alla codifica di<br />
ulteriori requisiti oltre il metodo bio<strong>lo</strong>gico, <strong>per</strong>tanto, rafforzano i requisiti propri<br />
del bio<strong>lo</strong>gico, come la sostenibilità e la trasparenza, rappresentando strumenti di<br />
garanzia della natura, dell’origine e della qualità dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici.<br />
Proprio <strong>per</strong> dare chiarezza ai consumatori in tutto il mercato comune, il<br />
regolamento CE 834/07 rende obbligatorio il <strong>lo</strong>go bio<strong>lo</strong>gico dell’UE e autorizza,<br />
all’art 25, l’uso complementare di <strong>lo</strong>ghi nazionali e privati nell’etichettatura,<br />
presentazione e pubblicità dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici; novità, quest’ultima, che offre<br />
spunti di riflessione sulla natura giuridica del <strong>lo</strong>go nazionale e sulla coerenza alle<br />
disposizioni comunitarie in materia di marchi collettivi geografici di natura<br />
pubblica.<br />
Lo studio INEA si propone di indagare la fattibilità di un <strong>lo</strong>go nazionale che<br />
possa identificarsi come parte integrante di un marchio collettivo nazionale,<br />
finalizzato a certificare la rispondenza del prodotto bio<strong>lo</strong>gico originato e<br />
trasformato in Italia. In particolare, la funzione del <strong>lo</strong>go risiederebbe nel garantire,<br />
attraverso l’adozione di disciplinari <strong>per</strong> tutti gli o<strong>per</strong>atori della filiera, una serie di<br />
elementi in grado di conferire plusva<strong>lo</strong>re aggiunto al prodotto, utilizzando<br />
caratteristiche peculiari, ambientali e di contesto, nelle quali l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica<br />
nazionale si trova ad o<strong>per</strong>are, come l’impiego di cultivar e razze animali autoctone,<br />
il rispetto di determinati vincoli ambientali durante l’intero cic<strong>lo</strong> di vita del<br />
prodotto.<br />
Tenuto conto della possibilità di adottare standard di produzione rispondenti<br />
a norme più restrittive di quelle previste dal reg. CE 834/2007 (art. 34, comma 2)<br />
e/o di estendere il <strong>lo</strong>go anche a comparti produttivi non ancora regolamentati (art.<br />
1, comma 3) a livel<strong>lo</strong> comunitario (ristorazione collettiva, mangimi <strong>per</strong> animali da<br />
compagnia, ecc.), l’obiettivo dell’adozione di un <strong>lo</strong>go nazionale è quel<strong>lo</strong> di<br />
accrescere la <strong>per</strong>cezione di va<strong>lo</strong>re e qualità del prodotto bio<strong>lo</strong>gico italiano nel<br />
consumatore, di migliorare la capacità di penetrazione del mercato nazionale e di<br />
aumentare il peso del settore bio<strong>lo</strong>gico sui consumi domestici.<br />
Lo studio qui presentato è articolato nelle seguenti fasi, coerenti con<br />
l’obiettivo generale descritto brevemente in precedenza:<br />
a) definizione del<strong>lo</strong> stato dell’arte del mercato bio<strong>lo</strong>gico g<strong>lo</strong>bale, europeo e<br />
nazionale al fine di delineare il contesto del<strong>lo</strong> studio;<br />
b) analisi critica delle politiche di va<strong>lo</strong>rizzazione e differenziazione dei prodotti<br />
bio<strong>lo</strong>gici realizzate in alcuni Paesi dell’Unione europea ante regolamento CE<br />
834/2007;<br />
c) indagine conoscitiva rivolta ai destinatari del marchio collettivo nazionale<br />
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