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Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...

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garantire un adeguato trasferimento delle innovazioni e una altrettanto rilevante<br />

verifica sul campo dell'efficacia delle soluzioni tecniche proposte. Inoltre<br />

l'approccio partecipativo risulta coerente con la diversità delle situazioni che deve<br />

affrontare l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica.<br />

24. Promuovere il coinvolgimento di aziende s<strong>per</strong>imentali nei programmi di<br />

ricerca<br />

Per favorire <strong>lo</strong> scambio di es<strong>per</strong>ienze fra gli agricoltori l'approccio delle aziende<br />

dimostrative/s<strong>per</strong>imentali, rivisitato secondo le più moderne tecno<strong>lo</strong>gie di<br />

comunicazione, può essere un buon punto di partenza.<br />

Il miglioramento genetico <strong>per</strong> l'agricoltura bio<strong>lo</strong>gica<br />

25. Sviluppo di varietà ad hoc <strong>per</strong> l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica (cereali, orticole,<br />

frutticole, foraggere)<br />

Lo <strong>sviluppo</strong> di cultivar ad hoc <strong>per</strong> i sistemi bio<strong>lo</strong>gici <strong>per</strong>metterebbe di aumentare le<br />

<strong>lo</strong>ro <strong>per</strong>formance e soprattutto la qualità delle produzioni. Inoltre, sarebbe<br />

<strong>per</strong>fettamente in linea con una fi<strong>lo</strong>sofia di gestione agroeco<strong>lo</strong>gica degli ordinamenti<br />

produttivi. I due principali ostacoli prevedibili sono <strong>lo</strong> scarso interesse agli<br />

investimenti in ricerca e <strong>sviluppo</strong> di queste cultivar da parte delle ditte sementiere e<br />

la difficoltà di riconoscimento del <strong>lo</strong>ro plusva<strong>lo</strong>re da parte del mercato e dei<br />

consumatori.<br />

26. Individuazione di razze <strong>lo</strong>cali con caratteristiche utili all’allevamento bio<strong>lo</strong>gico<br />

L’impiego delle razze <strong>lo</strong>cali negli allevamenti bio<strong>lo</strong>gici si sposa <strong>per</strong>fettamente con<br />

l’approccio agroeco<strong>lo</strong>gico in quanto va<strong>lo</strong>rizza al meglio le risorse genetiche<br />

endogene degli agroecosistemi, <strong>per</strong>mettendo interessanti prospettive di <strong>sviluppo</strong> di<br />

filiere corte incentrate su prodotti di elevata qualità.<br />

27. Riorganizzazione della rete di istituzioni <strong>per</strong> la gestione e va<strong>lo</strong>rizzazione del<br />

materiale genetico tradizionale<br />

Individuazione di un organismo pubblico nazionale al quale possa essere affidato il<br />

coordinamento, la gestione e va<strong>lo</strong>rizzazione del materiale genetico tradizionale<br />

conservato ex situ nelle banche del germoplasma del CRA, delle Regioni,<br />

dell’Università e del CNR. Affidare all’esistente Rete Interregionale Biodiversità in<br />

Agricoltura il coordinamento delle attività di conservazione e va<strong>lo</strong>rizzazione delle<br />

risorse genetiche conservate in situ e on farm dalle regioni e da altri soggetti,<br />

comprese le associazioni no-profit. La Rete Interregionale Biodiversità riferisce e<br />

si confronta <strong>per</strong>iodicamente con l’Organismo pubblico di cui sopra. Promozione di<br />

nuovi programmi di selezione e miglioramento genetico (anche mediante<br />

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