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Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...

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3.3. LA POLITICA NAZIONALE<br />

Nel 2005 è stato approvato il Piano d’Azione Nazionale <strong>per</strong> l’agricoltura<br />

bio<strong>lo</strong>gica e i prodotti bio<strong>lo</strong>gici, che segue gli obiettivi fissati dalla Commissione<br />

Europea <strong>per</strong> l’ana<strong>lo</strong>go piano europeo. Per l'Italia si tratta, sostanzialmente, del<br />

primo documento programmatorio a favore <strong>dell'agricoltura</strong> bio<strong>lo</strong>gica, articolato<br />

secondo diversi campi d'azione e a valenza pluriennale. Il Piano si basa su sette<br />

obiettivi strategici che riguardano: 1) il rafforzamento e la qualificazione del ruo<strong>lo</strong><br />

dell’Italia quale Paese produttore sui mercati mondiali; 2) la qualificazione e <strong>lo</strong><br />

<strong>sviluppo</strong> della base produttiva nazionale e delle filiere secondo un approccio di tipo<br />

territoriale; 3) <strong>lo</strong> <strong>sviluppo</strong> della zootecnia con metodo bio<strong>lo</strong>gico al<strong>lo</strong> scopo di<br />

va<strong>lo</strong>rizzare il patrimonio zootecnico tradizionale e le produzioni cerealicole e<br />

foraggiere nazionali; 4) l’aumento significativo dei consumi interni attraverso una<br />

maggiore differenziazione dei canali commerciali; 5) l’integrazione con le politiche<br />

ambientali e con quelle <strong>per</strong> la salute pubblica; 6) il miglioramento della<br />

sostenibilità ambientale delle imprese bio<strong>lo</strong>giche; 7) l’introduzione di principi e<br />

tecniche del metodo bio<strong>lo</strong>gico in comparti produttivi anche non alimentari.<br />

<strong>Le</strong> azioni previste <strong>per</strong> il raggiungimento dei suddetti obiettivi sono<br />

raggruppate in quattro assi d’intervento come riportato in figura 3.2. <strong>Le</strong> iniziative<br />

finanziate vengono attuate a livel<strong>lo</strong> nazionale con l'intento di ottenere un adeguato<br />

rapporto costo/efficacia, di acquisire conoscenze e individuare soluzioni di largo<br />

impiego, con significativi miglioramenti organizzativi dell'intero sistema<br />

produttivo bio<strong>lo</strong>gico.<br />

La dotazione finanziaria iniziale di 5 milioni di euro era piuttosto esigua,<br />

rispetto sia alle esigenze del settore sia a quanto programmato a suo tempo da altri<br />

paesi europei impegnati a rafforzare il proprio settore bio<strong>lo</strong>gico, come Spagna,<br />

Francia e Germania. Successivamente, a questa dotazione iniziale si aggiunsero<br />

infatti altri 10 milioni di euro relativi a fondi del Ministero non utilizzati negli anni<br />

precedenti. <strong>Le</strong> risorse complessive furono ripartite tra le Regioni e utilizzate <strong>per</strong><br />

iniziative che non rispondevano appieno, sia <strong>per</strong> dimensione sia <strong>per</strong> integrazione,<br />

alla richiesta da parte degli o<strong>per</strong>atori del settore di interventi a dimensione di<br />

sistema, normalmente non <strong>per</strong>seguibili neanche attraverso le misure dei PSR. In<br />

particolare veniva chiesto di destinare una quota rilevante delle risorse a progetti<br />

riguardanti la comunicazione e la promozione istituzionale dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici,<br />

cofinanziati dalle associazioni del settore, piuttosto che indirizzati ad affidamenti<br />

diretti e ad attività di supporto dal parte del Ministero.<br />

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