Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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ispettivamente, dal 1989 (addirittura prima del regolamento CEE 2092/91) e dal<br />
1994.<br />
In altri tre Paesi UE si registra la presenza di marchi privati ampiamente<br />
diffusi e conosciuti, tanto da essere riconosciuti come “marchi nazionali”; è il caso<br />
della Svezia, del Belgio e dell’Olanda con, rispettivamente, il marchio KRAV, il<br />
marchio Eko e il marchio Biogarantie. Poiché i primi due marchi appartengono agli<br />
unici Organismi di control<strong>lo</strong> o<strong>per</strong>anti, rispettivamente, in Svezia (KRAV) e in<br />
Olanda (Skal), gli o<strong>per</strong>atori che scelgono questi due Organismi sono obbligati ad<br />
utilizzare i <strong>lo</strong>ro marchi rispettando i vincoli che essi comportano, praticamente in<br />
una situazione di monopolio. Nel caso del Belgio, invece, il marchio appartiene<br />
all’associazione di produttori “Biogarantie”, diversa dall’Organismo di control<strong>lo</strong>, la<br />
cui adesione avviene su base vo<strong>lo</strong>ntaria. In questi tre Paesi, nonostante la presenza<br />
di un marchio riconosciuto da o<strong>per</strong>atori e consumatori a livel<strong>lo</strong> nazionale, dunque<br />
con una reputazione consolidata sul mercato interno, la produzione bio<strong>lo</strong>gica, in<br />
termini di su<strong>per</strong>ficie investita e di aziende bio<strong>lo</strong>giche di produzione e<br />
trasformazione, è piuttosto modesta.<br />
In mancanza di dati attendibili antecedenti il 2000, <strong>lo</strong> studio INEA ha<br />
analizzato l’andamento dei consumi di prodotti bio<strong>lo</strong>gici a marchio nazionale in<br />
Germania e Spagna, riscontrando, tuttavia, come una molteplicità di fattori abbia<br />
influito, negli ultimi anni, sull’aumento dei consumi bio<strong>lo</strong>gici in questi Paesi (dagli<br />
scandali alimentari g<strong>lo</strong>bali e regionali, alla comunicazione, alla crescita delle<br />
intolleranze alimentari, alle politiche commerciali della distribuzione, ecc.). In<br />
Germania, la consapevolezza sempre più forte della necessità di un’alimentazione<br />
sana e i ripetuti scandali alimentari che rafforzano il desiderio di maggiore<br />
trasparenza e maggiore control<strong>lo</strong> sui prodotti, da un lato, e la crescita dall’intensa<br />
competizione in seno al commercio al dettaglio, dall’altro, hanno favorito <strong>lo</strong><br />
<strong>sviluppo</strong> delle vendite. In Spagna, un’indagine ad hoc sui consumatori bio<strong>lo</strong>gici ha<br />
rilevato che so<strong>lo</strong> il 13% ha associato un simbo<strong>lo</strong> grafico ai prodotti bio<strong>lo</strong>gici che ha<br />
acquistato. In entrambi i casi non sembra che il marchio pubblico rappresenti un<br />
drive del<strong>lo</strong> <strong>sviluppo</strong> delle vendite; va detto inoltre che, nonostante la crisi<br />
economica dell’ultimo biennio, i consumi del bio<strong>lo</strong>gico continuano a crescere in<br />
tutti i Paesi UE, anche se a un tasso inferiore rispetto ai tempi pre-crisi.<br />
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