Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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fertilizzanti, di pesticidi di sintesi e di stimolatori di crescita e antibiotici <strong>per</strong> gli<br />
animali, riducendo in questo modo il rischio che questi prodotti tossici <strong>per</strong><br />
l’ambiente trovino la <strong>lo</strong>ro strada verso laghi, fiumi, ed altri corpi d’acqua. Anche il<br />
rischio di eutrofizzazione viene limitato.<br />
Tuttavia, senza una corretta organizzazione e gestione, le pratiche in uso<br />
nelle aziende bio<strong>lo</strong>giche possono creare gli stessi problemi ambientali delle aziende<br />
convenzionali. <strong>Le</strong> preoccupazioni in tal senso riguardano soprattutto:<br />
- il <strong>per</strong>iodo di transizione dall’agricoltura convenzionale alla bio<strong>lo</strong>gica;<br />
- l’adozione di un piano di concimazione improprio o incompleto;<br />
- la conservazione impropria di letame e compost.<br />
Durante le fasi di conversione si realizza spesso una <strong>per</strong>dita di<br />
sincronizzazione tra rilascio ed assorbimento da parte delle piante dei nutrienti nel<br />
suo<strong>lo</strong>, con il risultato di determinare il rilascio di nutrienti verso la falda. So<strong>lo</strong><br />
quando il bilancio della sostanza organica diviene positivo, le popolazioni di<br />
micro-organismi crescono e diventano più efficaci nella decomposizione della<br />
sostanza organica, rendendo gli elementi nutritivi disponibili <strong>per</strong> le piante e<br />
impedendo <strong>per</strong>dite <strong>per</strong>ico<strong>lo</strong>se nell’ambiente.<br />
Nella produzione bio<strong>lo</strong>gica una buona gestione dei nutrienti è<br />
particolarmente importante poiché il rilascio di elementi nutritivi dalla matrice<br />
organica si produce proprio mentre avviene l’assorbimento da parte delle piante.<br />
Gli agricoltori bio<strong>lo</strong>gici possono usare una notevole varietà di pratiche gestionali<br />
<strong>per</strong> conservare al<strong>lo</strong> stesso tempo i nutrienti e migliorare la qualità del suo<strong>lo</strong>. Queste<br />
pratiche includono: a) oculato uso di analisi del suo<strong>lo</strong> <strong>per</strong> calcolare le giuste<br />
quantità di fertilizzanti da somministrare al terreno; b) ampio uso delle rotazioni<br />
colturali <strong>per</strong> trattenere e riciclare i nutrienti nel profi<strong>lo</strong> del suo<strong>lo</strong> e fornire diversi<br />
residui colturali da utilizzare; c) adozione di letamazioni e sovesci in primavera; d)<br />
evitare l'applicazione di letame prima di un temporale o di una irrigazione o<br />
quando il terreno è gelato o saturo; e) creare fasce tampone tra i campi coltivati e i<br />
corpi idrici aziendali <strong>per</strong> evitare la contaminazione delle acque.<br />
Importantissima è anche una corretta conservazione dei materiali organici<br />
usati <strong>per</strong> la concimazione (letame o compost): essi rappresentano una fonte<br />
concentrata di nutrienti che possono facilmente essere dilavati in profondità nel<br />
suo<strong>lo</strong> o portati via <strong>per</strong> scorrimento su<strong>per</strong>ficiale nei corsi d’acqua.<br />
Essendo la tematica ambientale relativa alla conservazione quantitativa e<br />
qualitativa dell’acqua di assoluta attualità, con la elevata probabilità di divenire il<br />
problema del futuro e non so<strong>lo</strong> <strong>per</strong> l’agricoltura, sarebbe importante che la ricerca<br />
sottolineasse il contributo positivo che può dare in questo senso l’agricoltura<br />
bio<strong>lo</strong>gica sia a livel<strong>lo</strong> aziendale che a livel<strong>lo</strong> di bacino (distretto bio<strong>lo</strong>gico). Esiste<br />
un’emergenza nazionale relativamente al livel<strong>lo</strong> di nitrati nelle acque di falda che<br />
impone il cambiamento delle tecniche di concimazione e delle modalità di gestione<br />
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