Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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delle aziende interamente bio<strong>lo</strong>giche. Per ovviare a questa sottovalutazione si è<br />
deciso di considerare interamente bio<strong>lo</strong>giche tutte le aziende che avevano almeno il<br />
70% della SAU dichiarata come bio<strong>lo</strong>gica (inclusa quella in conversione). Nel<br />
secondo caso riguardante gli allevamenti bio<strong>lo</strong>gici senza SAU bio<strong>lo</strong>gica, dati i<br />
vincoli imposti dalla regolamentazione comunitaria in proposito, probabilmente<br />
non è stata riportata correttamente la relativa su<strong>per</strong>ficie bio<strong>lo</strong>gica. Anche in questo<br />
caso si è deciso di assegnare come bio<strong>lo</strong>gica l'intera SAU e di eliminare le aziende<br />
senza SAU, tenendo conto che il numero di aziende in questione è quasi irrilevante.<br />
Osservando la tabella 2.5 ne consegue che il numero di aziende bio<strong>lo</strong>giche<br />
diminuisce leggermente rispetto alla stima pubblicata dall'ISTAT ed è possibile<br />
stimare una su<strong>per</strong>ficie a bio<strong>lo</strong>gico pari a 788.386 ettari 9 , circa il 70% della<br />
su<strong>per</strong>ficie dichiarata dagli enti di certificazione al SINAB. La differenza è rilevante<br />
e induce a valutare con prudenza i risultati delle elaborazioni che seguono.<br />
Secondo queste stime le aziende a regime bio<strong>lo</strong>gico parziale rappresentano<br />
all'incirca il 30% delle aziende e della SAU, mentre la su<strong>per</strong>ficie a bio<strong>lo</strong>gico è<br />
piuttosto contenuta (12%). Inoltre, le aziende con allevamenti sono soltanto il 15%<br />
del totale ma gestiscono quasi il 40% della su<strong>per</strong>ficie a bio<strong>lo</strong>gico.<br />
Infine <strong>per</strong> consentire un confronto comparativo più equilibrato tra aziende<br />
bio<strong>lo</strong>giche e convenzionali si è deciso di selezionare soltanto una parte del campo<br />
di osservazione della SPA 2007. La selezione dell'universo di riferimento è un<br />
aspetto particolarmente delicato nel caso in cui si vogliano comparare sistemi<br />
convenzionali e bio<strong>lo</strong>gici sotto il profi<strong>lo</strong> dell'efficienza tecnica ed economica<br />
(Doria e Valli, 2008). Nel caso in esame, più semplicemente, si ritiene che il largo<br />
numero di microaziende presenti in Italia renda piuttosto problematico un<br />
confronto tra realtà dedite all'agricoltura in modo professionale, come nel caso<br />
<strong>dell'agricoltura</strong> bio<strong>lo</strong>gica. Per questo motivo sono state eliminate le aziende al di<br />
sotto di 1 UDE che ben difficilmente possono prendere in considerazione la<br />
conversione al bio<strong>lo</strong>gico, dati i costi di certificazione proibitivi <strong>per</strong> unità produttive<br />
di piccolissima dimensione. La numerosità complessiva scende in misura<br />
consistente (-18%) mentre la SAU si mantiene quasi costante (-2%). <strong>Le</strong> differenze<br />
tra i due campi di osservazione <strong>per</strong> le aziende bio<strong>lo</strong>giche sono ancora più ridotte<br />
(tab. 2.5).<br />
9 In realtà la su<strong>per</strong>ficie bio<strong>lo</strong>gica dichiarata dagli intervistati e riportata all'universo sarebbe pari a 733.703<br />
ettari. I 55.000 ettari aggiuntivi derivano dalle assunzioni effettuate a proposito delle aziende a regime<br />
bio<strong>lo</strong>gico parziale.<br />
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