Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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8. Il <strong>lo</strong>go nazionale <strong>per</strong> il bio<strong>lo</strong>gico: alcune riflessioni<br />
introduttive<br />
Laura Viganò, Istituto Nazionale di Economia Agraria<br />
8.1. GLI OBIETTIVI PERSEGUITI CON L’ISTITUZIONE DI UN LOGO<br />
E’ abbastanza diffusa l’idea di attribuire al marchio pubblico funzioni che in<br />
realtà non sono così scontate, ritenendo<strong>lo</strong> una sorta di panacea in grado di ridurre la<br />
portata di alcuni problemi come, ad esempio, la scarsa va<strong>lo</strong>rizzazione dei prodotti<br />
agricoli e la difficoltà di col<strong>lo</strong>carli sul mercato e di utilizzare specifici canali<br />
commerciali. Questo assunto potrebbe essere vero so<strong>lo</strong> in un contesto di filiera<br />
particolarmente favorevole e, più in generale, a livel<strong>lo</strong> o<strong>per</strong>ativo, normativo e di<br />
politiche inerenti i prodotti con specifiche caratteristiche qualitative che il marchio<br />
dovrebbe attestare. E’ opportuno, <strong>per</strong>tanto, individuare quali obiettivi si possono<br />
effettivamente <strong>per</strong>seguire con la scelta di utilizzare un marchio pubblico e quali<br />
siano i contesti più appropriati <strong>per</strong> assicurarne l’efficacia.<br />
In generale, le principali finalità <strong>per</strong>seguite sono l’immediata riconoscibilità<br />
da parte del consumatore, la trasparenza e la caratterizzazione del prodotto sul<br />
mercato. Il marchio, infatti, attesta la presenza di determinate caratteristiche<br />
qualitative nel prodotto che se ne fregia e che <strong>lo</strong> contraddistinguono dai suoi<br />
omo<strong>lo</strong>ghi, indotte dall’utilizzazione di particolari materie prime e/o dall’adozione<br />
di specifici processi produttivi, stabiliti dalla normativa (comunitaria, nazionale o<br />
regionale) o dal relativo disciplinare e garantiti tramite il funzionamento di un<br />
adeguato sistema di control<strong>lo</strong>. Il consumatore, <strong>per</strong>tanto, viene facilitato nelle sue<br />
o<strong>per</strong>azioni di acquisto, avendo la possibilità di comprare un prodotto rispondente<br />
alle sue specifiche preferenze con maggiore sicurezza, poiché garantito da<br />
un’autorità pubblica e certificato da un ente a ciò autorizzato. E’ chiaro che tali<br />
obiettivi acquisiscono maggiore importanza nel caso di prodotti commercializzati<br />
con un marchio collettivo, in quanto, di norma, non esiste un rapporto diretto e di<br />
fiducia tra singo<strong>lo</strong> produttore e consumatore 37 .<br />
La riconoscibilità del marchio pubblico è assicurata dal <strong>lo</strong>go 38 , che<br />
contribuisce a garantire un maggior livel<strong>lo</strong> di trasparenza a favore del consumatore<br />
finale, riducendo l’asimmetria nell’informazione tra produttore e consumatore. E’<br />
opportuno sottolineare, tuttavia, come la relazione marchio-<strong>lo</strong>go non sia biunivoca,<br />
nel senso che la presenza di un segno grafico sul prodotto non implica<br />
37<br />
38<br />
Solitamente, infatti, se i prodotti sono venduti sul mercato <strong>lo</strong>cale, il marchio collettivo <strong>per</strong>de di importanza,<br />
<strong>per</strong>ché il consumatore effettua le sue scelte di acquisto in base alla fiducia che ripone su uno specifico<br />
produttore di sua conoscenza piuttosto che sul marchio che identifica il prodotto.<br />
Per una disamina completa sulle caratteristiche di marchi e <strong>lo</strong>ghi, si rimanda al capito<strong>lo</strong> 9.<br />
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