Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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Un’etichetta generica, <strong>per</strong>tanto, non è sufficiente a comunicare al<br />
consumatore l’insieme di va<strong>lo</strong>ri che stanno dietro al prodotto bio<strong>lo</strong>gico, mentre il<br />
marchio industriale del produttore/trasformatore o il marchio commerciale del<br />
distributore (private label) - i cui aspetti giuridici sono dettagliati nel<br />
sottoparagrafo 10.3.4 – assolve proprio a questa funzione, ancor di più se<br />
accompagnato da forme di garanzia accreditata da parte terza 64 . Infatti, oltre ad<br />
avere esigenze di garanzia sulle caratteristiche igieniche e nutrizionali dei prodotti<br />
alimentari, il consumatore del bio<strong>lo</strong>gico ha bisogno di essere rassicurato<br />
sull’effettiva rispondenza del prodotto alle “promesse” espresse che, con<br />
riferimento ai va<strong>lo</strong>ri ambientali ed etici, possono tradursi, ad esempio, nella<br />
riduzione degli imballaggi utilizzati, nella sostenibilità ambientale in termini di<br />
trasporto e di lavorazione dei prodotti, nella tutela dei diritti dei lavoratori lungo la<br />
filiera produttiva o nella coesione sociale con la comunità <strong>lo</strong>cale.<br />
Oggi sono presenti sul mercato europeo oltre 400 marchi bio<strong>lo</strong>gici, ognuno<br />
dei quali rappresenta un insieme di va<strong>lo</strong>ri sociali ed ”emozionali” che l’impresa<br />
vuole trasmettere al mercato e al consumatore (qualità <strong>per</strong>cepita), mentre la<br />
funzione di garantire - secondo le disposizioni contenute nel regolamento CE<br />
834/2007 - i requisiti propri del bio<strong>lo</strong>gico, come la sostenibilità ambientale e la<br />
tracciabilità della filiera, spetta alla certificazione di processo e all’attestazione di<br />
prodotto bio<strong>lo</strong>gico garantito da un Organismo di certificazione e dal <strong>lo</strong>go bio<strong>lo</strong>gico<br />
dell’UE. Tuttavia, come già detto, a causa della forte asimmetria informativa fra<br />
produttori e consumatori presente nel sistema agro-alimentare, il consumatore di<br />
prodotti bio<strong>lo</strong>gici non dispone di tutte le informazioni necessarie <strong>per</strong> distinguere e<br />
acquistare il prodotto che risponde meglio alle proprie aspettative. In una stessa<br />
confezione, inoltre, il consumatore può oggi trovare il marchio del produttore<br />
(individuale o collettivo) e il marchio dell’impresa di distribuzione, oltre al <strong>lo</strong>go<br />
dell’Organismo di control<strong>lo</strong> regionale/nazionale e al <strong>lo</strong>go facoltativo comunitario 65 ;<br />
il consumatore, <strong>per</strong>tanto, può essere spinto a non acquistare quel prodotto che non<br />
gli fornisce reali garanzie di qualità 66 ma può essere influenzato dal messaggio che<br />
<strong>per</strong>cepisce dalla marca, dalla private label o addirittura dal generic 67 piuttosto che<br />
64 Si tratta delle certificazioni vo<strong>lo</strong>ntarie secondo le norme UNI EN ISO che “codificano” ciò che normalmente è<br />
autocertificato dal produttore/trasformatore/distributore attraverso la marca.<br />
65 Sulla confezione può anche essere presente il <strong>lo</strong>go <strong>per</strong> le coltivazioni in fase di conversione e il <strong>lo</strong>go<br />
dell’Organismo di certificazione internazionale, se è stata adottata una certificazione di prodotto o di<br />
processo UNI EN ISO.<br />
66 Più dimensioni contribuiscono a definire le caratteristiche qualitative dei prodotti bio<strong>lo</strong>gici che il consumatore,<br />
secondo diversi studi condotti a livel<strong>lo</strong> comunitario e nazionale (Berardini et al., 2006; ISMEA, Area &<br />
Studio Cresci, 2006; Cicia, 2007; Van Der Borg et al., 2007; ISMEA, 2008) associa al metodo naturale di<br />
produzione, alla valenza ambientale, all’assenza di organismi geneticamente modificati (OGM), alla “sanità”<br />
del prodotto, ovvero all’assenza di residui di sostanze nocive e, nel caso di prodotti confezionati, all’assenza<br />
di co<strong>lo</strong>ranti e conservanti.<br />
67 Il generic/primo prezzo è un prodotto commercializzato nella GDO con un nome di fantasia diverso da quel<strong>lo</strong><br />
dell’insegna e si caratterizza <strong>per</strong> una qualità e un prezzo inferiori rispetto ai prodotti di marca industriale e<br />
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