Le strategie per lo sviluppo dell'agricoltura biologica. - Sistema d ...
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gli animali. Ci si riferisce alle colture cerealicole e in un primo tempo si è pensato<br />
che il problema riguardasse in special modo i cereali bio<strong>lo</strong>gici. La coltivazione dei<br />
cereali deve affrontare diverse avversità che possono influenzare <strong>lo</strong> stato<br />
fitosanitario delle colture. La coltura più penalizzata è il frumento, ma in minor<br />
misura risultano danneggiati anche i cereali minori.<br />
La situazione attuale della cerealicoltura italiana registra da un lato una<br />
riduzione del rischio <strong>per</strong> attacchi di alcuni patogeni (oidio e altri), mentre sembra<br />
che altre malattie fungine dell’apparato fogliare siano in espansione e possano<br />
rappresentare gravi problemi in annate in cui il clima e l’ambiente ne favorisce la<br />
diffusione. Poiché in agricoltura bio<strong>lo</strong>gica non è consentito l’impiego dei prodotti<br />
chimici usati <strong>per</strong> la difesa nell'agricoltura convenzionale o integrata, è necessario<br />
prevenire o combattere i problemi fitosanitari non so<strong>lo</strong> considerandoli in modo<br />
integrato con una visione sistemica, ma anche attraverso la selezione di specifico<br />
materiale genetico che possa essere contraddistinto da capacità di resistenza alle<br />
principali fitopatie (Quaranta, 2004). A questo scopo sono state condotte da Centri<br />
specializzati di ricerca sui cereali prove di valutazione di cereali <strong>per</strong> la resistenza,<br />
in condizioni controllate. I risultati di alcune indagini svolte in <strong>lo</strong>calità italiane su<br />
frumenti non sottoposti a trattamenti di co<strong>per</strong>tura con prodotti fitosanitari, <strong>per</strong><br />
verificare la suscettibilità delle coltivazioni bio<strong>lo</strong>giche alle contaminazioni fungine<br />
di Fusarium, hanno evidenziato una marcata differenza nel contenuto di tossina sia<br />
tra le zone s<strong>per</strong>imentali che tra le varietà sottoposte al test. Soprattutto interessante<br />
è che le produzioni di frumento in agricoltura bio<strong>lo</strong>gica sono risultate sempre meno<br />
attaccate rispetto alle corrispondenti colture in agricoltura convenzionale e che<br />
nelle produzioni cerealicole realizzate al Centro ma soprattutto al Sud del nostro<br />
Paese si riscontrano tassi molto bassi di infezione (Quaranta et al., 2009).<br />
Altro aspetto critico <strong>per</strong> la cerealicoltura bio<strong>lo</strong>gica è il trattamento della<br />
semente, necessario <strong>per</strong> impedire l’insorgere di malattie trasmissibili dal seme e<br />
difendere il cereale durante le prime fasi di crescita, contro patogeni che sono<br />
insediati all’interno del seme stesso o sulla su<strong>per</strong>ficie. Secondo il disciplinare <strong>per</strong><br />
l’agricoltura bio<strong>lo</strong>gica si possono usare <strong>per</strong> la concia del seme so<strong>lo</strong> alcuni prodotti<br />
specifici (p.es. solfato e ossic<strong>lo</strong>ruro di rame). I prodotti consentiti sono comunque<br />
pochi, ma sono in fase di s<strong>per</strong>imentazione altri concianti bio<strong>lo</strong>gici di cui si devono<br />
individuare la coformulazione e la dose ottimale <strong>per</strong> il trattamento e soprattutto si<br />
stanno mettendo a punto metodi fisici <strong>per</strong> eradicare/limitare l'attività dei patogeni<br />
eventualmente presenti sul seme. Si richiede, quindi, alla ricerca di intensificare la<br />
sua attività su questo specifico aspetto.<br />
Il contrasto di una contaminazione in atto risulta particolarmente difficile a<br />
causa dell’elevata resistenza delle tossine ai più comuni mezzi fisici, chimici e/o<br />
bio<strong>lo</strong>gici usati <strong>per</strong> proteggere i prodotti. Quindi la soluzione al problema va<br />
ricercata nella prevenzione della formazione, crescita e diffusione di contaminanti<br />
lungo tutta la filiera agro-alimentare e nella qualità dell’ambiente.<br />
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