04.01.2017 Views

Consumi e distribuzione

2j834fy

2j834fy

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

nizzazione che la accomunano al nostro Paese, ha comunque messo a segno<br />

progressi migliori. E non per ultima la Spagna, dove nonostante da diversi<br />

mesi non si riesca a formare un nuovo governo, il risanamento del sistema<br />

bancario varato sotto l’egida della Commissione Europea sembra aver posto le<br />

condizioni per una ripartenza dell’industria edile e dell’occupazione.<br />

Tutti i Paesi della “vecchia” UE sono accomunati nella mancata ripartenza<br />

degli investimenti, nonostante il basso costo del denaro. In questa graduatoria<br />

la peggiore posizione del nostro Paese è in gran parte spiegata dai minori<br />

margini di manovra del bilancio pubblico, alle prese oramai da diversi anni con<br />

la necessità di negoziare ristretti margini di flessibilità con le istituzioni comunitarie,<br />

in uno stretto percorso tra raggiungimento del pareggio di bilancio e<br />

necessità di offrire sostegno alla ripartenza della domanda interna.<br />

Uno scambio di flessibilità e riforme nel quale la timidezza degli uni nel riformare<br />

e degli altri nel concedere spazi per un sostegno all’economia, ha certamente<br />

contribuito ad esacerbare i rapporti e ad accrescere il senso di distanza<br />

delle popolazioni dalle istituzioni, nazionali e comunitarie.<br />

La spiegazione della mancata ripartenza degli investimenti risiede in parte<br />

nei problemi ancora irrisolti degli istituti di credito, alle prese con una ingente<br />

mole di crediti inesigibili che ne appesantisce i bilanci, e in parte anche una<br />

sfiducia degli investitori nelle potenzialità dei mercati interni europei, a causa<br />

della demografia stagnante e dell’avanzamento dell’età media.<br />

Populismi, nazionalismi e elezioni alle porte paralizzano le scelte<br />

I flussi migratori sono stati sino ad oggi vissuti come un problema piuttosto<br />

che come opportunità. La stessa cancelliera tedesca, che aveva aperto la<br />

Germania all’accoglienza di un milione di profughi in fuga dal conflitto siriano,<br />

è stata costretta a cedere alle pressioni dei media e dell’opinione pubblica<br />

all’emergere dei problemi di ordine pubblico causati dalla concentrazione di<br />

migranti che si riversano nei grandi centri urbani. Convivenza e integrazione<br />

sono temi sui quali il modello francese ha mostrato evidenti limiti, con questo<br />

ingenerando sfiducia sulla effettiva possibilità di “amalgamare” stili di vita,<br />

culture e credo religioso diversi.<br />

Le politiche sull’immigrazione, insieme alla politica estera sul conflitto siriano,<br />

l’instabilità politica del Nord Africa seguita alle primavere arabe, l’occupazione<br />

russa nella penisola Crimea o ancora, più di recente, al fallito golpe in<br />

Turchia, hanno contribuito ad alimentare l’incertezza, anche a causa del fatto<br />

che l’Europa non è riuscita a esprime una visione condivisa. Di converso, la<br />

[ 8 ]

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!