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Consumi e distribuzione

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5. La Gdo alla prova dell’innovazione<br />

A fronte di tale incremento, però, la dinamica dei consumi si è mossa in direzione<br />

opposta. I consumi alimentari sono diminuiti nello stesso lasso temporale<br />

di quasi 10 punti, con un differenziale rispetto all’andamento dell’offerta<br />

distributiva di oltre il 40%.<br />

Sorprendentemente, però, nel 2015, la dimensione totale dell’area di vendita<br />

è tornata a crescere di oltre mezzo punto percentuale, recuperando la diminuzione<br />

accumulata nel biennio precedente, e sebbene il numero dei negozi si<br />

sia ridotto di quasi seicento unità. Tale processo si è concentrato nei formati<br />

più piccoli (piccoli super e libero servizio) e nell’area meridionale del Paese,<br />

dove gli effetti della recessione e il cambiamento del consumatore sono stati<br />

più pervasivi.<br />

All’opposto risultano in netta crescita i punti vendita orientati a specifici segmenti<br />

merceologici (specialisti drug), di prezzo (discount), di servizio e assortimento<br />

sui prodotti alimentari (superstore).<br />

Figura 5.18 Ancora in netta riduzione la numerica dei pdv della Gdo italiana<br />

(Var. % Gen 2015 su Gen 2014)<br />

Mq<br />

Pdv<br />

Iper -1,3% 0,0%<br />

Superstore 2,0% 1,8%<br />

Super 1,1% 0,9%<br />

Libero Servizio -4,8% -6,4%<br />

Discount 5,8% 4,3%<br />

Totale 0,6% -2,1%<br />

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Ancc-Coop su dati Nielsen<br />

Le difficoltà degli ipermercati, peraltro, trovano il principale motivo di difficoltà<br />

nello sfavorevole andamento del mercato finale dei beni non alimentari<br />

e, ancora una volta, nella competizione delle grandi superfici specializzate e<br />

dell’offerta online.<br />

L’affermazione delle vendite dei formati più performanti, infatti, non trova<br />

origine soltanto nella maggiore crescita di quei comparti della rete distributiva<br />

ma anche, in taluni casi, nella capacità di quei formati di tenere le vendite a<br />

parità di perimetro della rete.<br />

Le produttività della rete premiano in particolare proprio il superstore, l’unico<br />

format stabilmente in crescita negli ultimi anni, che sfiora nel 2015 gli 8.400<br />

euro di vendite per metro quadro e fa segnare una performance nettamente<br />

più elevata di quella di tutte le altre tipologie e ad esempio più che doppia<br />

rispetto alla resa del libero servizio. Allo stesso modo, i punti vendita di più<br />

piccola dimensione dopo anni di calo delle produttività fanno segnare un mi-<br />

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