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Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016 Figura 4.24 Le vendite bio al Nord, ma crescono di più al Sud (Iper+Super+Lis+Discount – Vendite Valore) 100 80 36,6% 36,5% Nord-ovest +19% 60 40 29,8% 29,0% Nord-est +18% 20 24,8% 8,5% 0 A.T. MAG-15 Fonte: Nielsen Trade*Mis 25,1% 9,3% A.T. MAG-16 Centro + Sardegna +23% Sud +33% Quello del biologico non è un fenomeno solo italiano, si calcola infatti il giro d’affari mondiale sia pari ad 80 miliardi di dollari e che sia quintuplicato negli ultimi quindici anni con buoni trend di crescita in tutti i paesi europei. Peraltro, l’Italia è uno dei principali attori mondiali per superfici agricole destinate alla produzione biologica. Si colloca infatti, al secondo posto in Europa dopo la Spagna e rimane nella top ten mondiale alle spalle dei grandi paesi agricoli come Australia, Argentina e Usa. Figura 4.25 Italia nella top 10 mondiale per superficie impiegata in coltivazioni bio (Top 10 mondiale per superficie biologica coltivata in migliaia di ettari e per numero di aziende agricole biologiche) Australia 37041 Argentina 12001 USA Brasile Spagna Cina Italia Germania Uruguay Francia 1948 1765 1456 1390 1113 990 930 845 0 5000 Fonte: REF Ricerche su dati FederBio 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 Pur tuttavia, l’utilizzo dell’appellativo bio appare certamente abusato nella vulgata comune, ragion per cui è opportuno sgombrare il campo dagli equivoci: l’agricoltura biologica è un metodo di produzione disciplinato in ambito comunitario da precisi regolamenti (l’ultimo in ordine di tempo risale al 2009). Secondo la disciplina attualmente in vigore, con l’espressione “agricoltura biologica” si intende un sistema di coltivazione e di allevamento che ammette l’impiego esclusivo di sostanze naturali e respinge di conseguenza il ricorso a quelle di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi ma anche antibiotici, [ 218 ]
4. Nel carrello salute e sperimentazione ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte dei capi di allevamento). In altri termini, adottare una produzione di tipo biologico significa sottrarsi allo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo sostenibile. Peraltro, a conferma che l’alimentare è il laboratorio dove gli italiani sperimentano l’innovazione delle loro scelte di consumo prima di estenderle anche alle altre merceologie, i consumi biologici non riguardano più soltanto l’alimentazione ma si estendono oramai anche ai prodotti per l’igiene e la cura della casa, all’abbigliamento e all’arredamento e agli articoli per la casa. Occorre inoltre considerare che l’universo dei prodotti bio accoglie in sè non solo le caratteristiche del rigido disciplinare di produzione agricola e industriale ma accoglie in sè molte dei più recenti trend di consumo. Appare sempre più, infatti, un prerequisito per quei prodotti che danno risposta alle mille nicchie della società “liquida”. Sono biologici la maggior parte dei prodotti vegani, dei prodotti per i consumatori allergici e intolleranti, di molti prodotti dietetici e di quelli salutistici. Ed è proprio a partire dagli scaffali della distribuzione specializzata nei prodotti biologici che è iniziata la recente ascesa dei supercibi. La stessa minore quota della grande distribuzione in questo comparto rispetto alla media del comparto alimentare può essere considerata una ulteriore conferma della capacità della filiera biologica di saper cogliere in anticipo i bisogni e le richieste della parte più avanzata del mercato. Riquadro 4.2 – Gli italiani e il nuovo trend del cibo “senza” In Italia è boom dell’ “altro cibo”: pillole, barrette, budini, frullati, zuppe e beveroni, cibi sostitutivi che limitano l’apporto calorico, garantiscono l’assunzione ottimale di vitamine e sali minerali e possiedono evidenti vantaggi in termini di conservabilità e rapidità di preparazione: rimpiazzare qualche pasto con bevande o barrette dolci, magari lo spuntino o il pranzo sul posto di lavoro o in viaggio, può essere utile per combattere le tentazioni e ovviare a qualche errore dietetico, più frequente quando si mangia alla mensa o al bar. In questo contesto, l’Italia è il Paese leader in Europa per dimensioni, crescita e articolazione del mercato degli integratori. La loro diffusione sta progressivamente configurando un consumo di massa, in virtù della capacità di rispondere efficacemente alle aspettative di un consumatore con esigenze di salute sempre più evolute. Conteggiando il complesso delle farmacie e dei punti vendita della [ 219 ]
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