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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

Figura 3.51 Carte, lotto e macchinette la via degli italiani per sfidare la sorte<br />

(Var. % spesa giocatori 2015-2014)<br />

12,6% Giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa<br />

5,9% Lotto<br />

3,5% Apparecchi<br />

0,7% Giochi numerici a totalizzatore<br />

-3,2% Scommesse virtuali<br />

-3,6% Gioco a base sportiva<br />

-5,7%<br />

Lotterie<br />

-8,6% Gioco a base ippica<br />

-10,1% Giochi di abilità a distanza<br />

-14,6% Bingo<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Agenzia delle Dogane e dei Monopoli<br />

In forte crescita è anche il gioco online che trae impulso dalla diffusione di<br />

nuove generazioni di apparecchi per la telefonia mobile. La spesa dei giocatori<br />

online italiani in giochi regolamentati con vincita in denaro è stata nel 2015<br />

pari a 821 milioni di euro (in crescita del 13%). Secondo i dati dell’Osservatorio<br />

sul Gioco Online del Politecnico di Milano aumentano le concessionarie del<br />

gioco che offrono servizi per smartphone (oltre 400 iniziative offerte, il 50%<br />

in più rispetto al 2014). L’identikit del giocatore online è quello del maschio,<br />

residente al centro-sud e con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Anche se<br />

sale il numero di utenti attivi al mese, la frequenza di gioco è in diminuzione.<br />

Solo 1 giocatore su 10 gioca con continuità. Le preferenze dei giocatori online<br />

si concentrano su casinò (+27%) e scommesse (+25%), mentre scende nel gradimento<br />

degli internauti il poker (-18%).<br />

Il gioco si sa è un passatempo. E scegliere un gioco più “equo”, in senso attuariale,<br />

può ridurne il costo. Raffrontando la spesa dei consumatori al volume<br />

del gioco è possibile ottenere una misura della convenienza relativa, ovvero<br />

del costo implicito, dei diversi giochi. Si scopre così che per ogni 100 euro<br />

giocati ai giochi di carte e di abilità su rete fisica o a distanza, nei quali oltre<br />

all’elemento casuale conta l’abilità del giocatore, 90 euro ritornano in vincite:<br />

sono questi dunque i giochi meno costosi. Al contrario nel caso dei giochi al<br />

totalizzatore, quali Win for Life e Superenalotto, o del Lotto e delle Lotterie i<br />

ritorni sono più modesti: per ogni 100 euro di giocate vi sono meno di 70 euro<br />

di vincite. A vincere in ogni caso, e anche questo dovrebbe essere abbastanza<br />

noto, è lo Stato, che forte di una rete fisica di circa 120mila punti vendita, nel<br />

2015 ha incassato dal prelievo fiscale sui giochi circa 8,1 miliardi di euro, ovvero<br />

circa 140 milioni di euro in più.<br />

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